Chiesa nel mondo

Comincia oggi a Roma la “Conferenza mondiale su xenofobia, razzismo e nazionalismi populisti nel contesto delle migrazioni globali”. È la prima volta che il Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale e il World Council of Churches (Wcc), promuovono insieme un evento, in collaborazione con il Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani. Segno che le sfide sono importanti e urgente è l’azione delle Chiese. Mons. Duffé al Sir: “Il razzismo è un pensiero che stabilisce una superiorità dell'uno sull'altro. È un sistema inaccettabile che dovrebbe essere denunciato come una cultura della morte. Il populismo è uno sfruttamento politico delle paure collettive: annuncia un futuro per alcuni e un'esclusione per gli altri. La nostra speranza cristiana è invece rivolta a tutti senza discriminazione”

Enzo Bianchi, fondatore della comunità monastica di Bose, evidenzia come oggi “quest’operazione difficile e faticosa deve soprattutto estendersi anche alla vita ecclesiale, alle relazioni tra le Chiese e al tempo in cui viviamo”

"Negli Emirati Arabi Uniti almeno l’80% dei residenti sono stranieri che lavorano nei diversi settori", spiega mons. Paul Hinder, vicario apostolico dell’Arabia meridionale: "Tra loro troviamo molti cattolici soprattutto dalle Filippine, dall’India e da molti altri Paesi del mondo, inclusi i Paesi di lingua araba con minoranze cristiane di antica tradizione. Gli emiri degli Emirati si sono mostrati aperti agli stranieri e hanno messo a disposizione il terreno per luoghi di culto. Così abbiamo negli Emirati Uniti otto parrocchie"

"Cambiate, convertitevi!". E' l'appello agli uomini e alle donne di  mafia, "fratelli e sorelle", lanciato dal Papa da Palermo, a 25 anni dal grido di Giovanni Paolo II nella valle dei templi di Agrigento. Al centro della messa al Foro Italico, la figura di padre Puglisi: non un "prete antimafia", ma "il prete del sorriso" che sapeva di rischiare. "Un prete vero" capace di ascoltare il suo popolo, dice Francesco nell'incontro con il clero. A Piazza Armerina, l'elenco dei mali che la politica deve contrastare, a partire dalla mancanza di lavoro dei giovani, con cui dialoga in piazza Politeama: "sognare in grande" e "sporcarsi le mani" per l'accoglienza, la consegna. Primo Papa a mettere piede a Brancaccio, è accolto da uno stuolo di lenzuola bianche

Viaggio nella Missione Speranza e Carità di fratel Biagio Conte, uno dei momenti culminanti del viaggio del Papa a Palermo. Nella mensa della Cittadella del Povero e della Speranza pranzerà con più di 1.500 persone. All'ingresso una scultura di gesso di padre Puglisi. La preghiera e un momento di riposo nella "Casa di preghiera di tutti i popoli". Francesco arriverà alle 13.30, dopo la prima tappa a Piazza Armerina e la Messa al Foro Italico. Alle 15 è atteso a Brancaccio, per la seconda parte della giornata palermitana

Travolti dagli scandali degli abusi, i vescovi francesi scrivono un Messaggio “al popolo di Dio che è in Francia” per esprimere “tristezza e vergogna”. È la prima volta che l’episcopato di Francia prende la parola. “I nostri pensieri si rivolgono innanzitutto a coloro a cui è stata rubata l’infanzia, le cui vite sono state contrassegnate per sempre da atti atroci”, scrivono i vescovi. E annunciano che alla prossima Assemblea plenaria di Lourdes, saranno invitati a partecipare anche alcune vittime che saranno “accolte” e “ascoltate” dai vescovi

L’unica via è quella dell'incontro. Dobbiamo custodire un cuore umano. L'uomo è immagine di Dio e come tale porta in sé l'unico richiamo a essere rispettato e accolto, a maggior ragione se questo volto è sfigurato dalla sofferenza e dall'oppressione che, molte volte, siamo stati noi occidentali a creare, a fomentare”. Lo afferma mons. Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo, che nei giorni scorsi è stato ricevuto in udienza privata dal Pontefice

Si è svolto oggi il momento più atteso della visita ad limina dei 40 vescovi del Venezuela, in corso dal 6 al 15 settembre: l'incontro con Papa Francesco. Due ore e mezzo di colloquio serrato nel quale sono stati toccati i temi più scottanti della grave crisi che sta attraversando il Paese. Intervista a mons. José Luis Azuaje Ayala, arcivescovo di Maracaibo e presidente della Conferenza episcopale del Venezuela

Aumenta in Svizzera il numero delle segnalazioni da parte di persone che hanno subito un abuso in ambito ecclesiastico. Si tratta di segnalazioni di casi vecchi. Nel 2017 sono stati denunciati 65 casi a fonte dei 24 del 2016 e di appena 9 del 2012. Il 90% dei fatti riportati è anteriore al 1990. Il vescovo Morerod, responsabile della Commissione abusi della Conferenza episcopale svizzera: “Quando sono successi gli abusi e parlo del passato, in molti casi era impossibile parlare male di un prete e anche se qualcuno, bambino o adolescente, diceva qualcosa, quel che diceva era negato subito, anche in famiglia. E quindi queste vittime si sentivano male. Si sentivano come se fossero colpevoli. E sentire adesso dire: ‘Non era colpa tua, era colpa nostra’, ha un effetto psicologico impressionante”

Si deve risalire al 1908 per giungere al precedente Congresso eucaristico della chiesa cattolica d'Inghilterra e Galles, in un Paese a maggioranza anglicana. Ma 110 anni fa la processione con il Santissimo non fu autorizzata. Ora il "clima" è cambiato e la tre giorni di incontri, preghiere e teologia mostra un carattere ecumenico. Domenica 8 settembre la processione per le vie della città cui sono attese almeno diecimila persone. La parola a don Nicholas Schofield, archivista alla cattedrale di Westminster, e a mons. Robert Byrne, presidente del Congresso

A meno di un mese dal Sinodo convocato da Papa Francesco sui giovani, padre Giacomo Costa, segretario speciale, fa il punto sulla posta il gioco. "Riconoscere dove e come i giovani sono", l'imperativo. "Né con Gesù, né con la Chiesa", il rischio da scongiurare, per un evento la cui portata "coinvolge tutta la Chiesa"