Chiesa nel mondo

Oggi, 28 giugno si terrà il quinto Concistoro indetto da Francesco in cinque anni di pontificato. Ecco il "volto" delle nuove porpore, che faranno salire a 227 cardinali, di cui 125 elettori e 102 non elettori, il Collegio cardinalizio. 53 provengono dell’Europa, 17 dall’America del Nord, 5 dall’America Centrale, 13 dall’America del Sud, 16 dall’ Africa, 17 dall’Asia e 4 dall’Oceania.

Libertà religiosa nel mondo. Migranti nel Mediterraneo. Giornata di preghiera per il Medio Oriente a Bari. Cristiani perseguitati. Questi i temi affrontati dal segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, in questa intervista al Sir, a margine di un Simposio internazionale a Roma sulla difesa e la promozione della libertà religiosa nel mondo. “La problematica delle migrazioni - dice - esige il coinvolgimento di tutti. Non può essere rigettata sulle spalle di alcuni soltanto, ma deve essere assunta responsabilmente da tutta Europa e da tutta la comunità internazionale, però sempre in quella linea e in quell’orizzonte di umanità e solidarietà che non può mancare di fronte a questi problemi”.

"Una grande impresa in perdita". Così Papa Francesco, nella preghiera ecumenica a Ginevra, ha definito l'ecumenismo, mettendo in guardia dalla divisione tra "conservatori" e "progressisti". Il cristiano si schiera solo da una parte: quella di Gesù e del Vangelo. Nell'incontro ecumenico, il Papa ha chiesto "un nuovo slancio evangelizzatore", ricordando che la Chiesa non è una Ong: cresce per attrazione. "C'è da inquietarsi quando alcuni cristiani si mostrano indifferenti nei confronti di chi è disagiato", il monito della messa finale al Palaexpo. No a una vita "drogata", sì alla semplicità del pane

“Non è facile, ma i populismi non sono la soluzione”. Così Papa Francesco, in un’intervista esclusiva alla Reuters, sui temi legati all’immigrazione. Nell’intervista il Santo Padre critica l’amministrazione Trump per la decisione di separare le famiglie di migranti al confine col Messico e condivide le dichiarazioni di vescovi cattolici statunitensi che hanno definito la separazione dei bambini dai loro genitori “contraria ai nostri valori” e “immorale”.

Il documento si muove secondo il metodo del discernimento: fa il punto sulla condizione giovanile; la interpreta secondo criteri che colgano gli indizi di futuro che essa racchiude; orienta alcune decisioni che saranno oggetto della valutazione e delle scelte dei padri sinodali. Riconoscere, interpretare, scegliere sono i tre verbi che scandiscono la riflessione del documento e che dovranno guidare i lavori sinodali.

Ricevendo oggi, nella Sala Clementina, il Forum delle associazioni familiari, il Papa ha lasciato da parte il testo scritto per parlare "con il cuore" a 360°, per quasi mezz'ora: "Non stancatevi di sostenere la crescita della natalità in Italia, sensibilizzando le istituzioni e l’opinione pubblica sull'importanza di dar vita a politiche e strutture più aperte al dono dei figli"

«Gridare, rispondere, liberare». Sono i tre imperativi contenuti nel messaggio di Papa Francesco per la seconda Giornata mondiale dei poveri, in programma il 18 novembre. «Un serio esame di coscienza», la richiesta, per dire no alla «fobia» verso i poveri e rifuggire dal protagonismo nelle attività a loro dedicate. Politiche «indegne», la denuncia, spesso opprimono o intimoriscono i poveri.

“La Chiesa è chiamata ad accompagnare e a condividere il dolore del popolo amazzonico e a collaborare alla guarigione delle sue ferite”, attraverso “un ascolto attento contemporaneamente al grido dei poveri e a quello della terra”. È l’appello del documento preparatorio al Sinodo per l’Amazzonia, dove – sulla scorta del documento di Aparecida – si ribadisce che “non prendersi cura della casa comune è un’offesa al Creatore, un attentato contro la biodiversità e, in definitiva, contro la vita”.

È venuto il momento di avviare nuovi processi, senza preoccuparsi di occupare spazi di potere. Nuovi processi in cui i giovani – soprattutto i giovani – si sentano chiamati ad assumersi nuove responsabilità e ad elaborare nuove “idee ricostruttive” per la democrazia del nostro Paese. Sono convinto che le energie morali di questo Paese sono ancora tante e tantissimi siano i talenti inespressi che necessitano di essere valorizzati

Ascoltiamoli, come non si stanca di suggerire Papa Francesco, accompagniamoli e sosteniamoli nelle tante esperienze quotidiane, dedichiamoci con attenzione alla loro formazione, chiediamo che mostrino responsabilità e coraggio nell’affrontare le sfide di tutti i giorni. Ma anzitutto manteniamo verso di loro quella passione e quello sguardo benevolo, pieno di speranza, di cui Papa Giovanni è stato maestro e testimone, con il quale continua ad accarezzare i luoghi e le persone che incontra in questo straordinario viaggio in terra bergamasca