Torna il Missio meeting giovani: di fronte all'altro, in ascolto

Dopo la prima edizione a Thiene, la seconda a Campodarsego, arriva anche nella zona sud della diocesi il Missio meeting giovani: sarà l'istutito Manfredini di Este ad ospitare domenica 2 aprile l'evento di quest'anno, incentrato sul tema dell'incontro "faccia a faccia". Invitati tutti i giovani, anche in vista del sinodo.

Torna il Missio meeting giovani: di fronte all'altro, in ascolto

Mettersi faccia a faccia di persona e non solo faccina a faccina come succede sui canali digitali e tecnologici
E' questo l’intento della terza edizione del Missio meeting giovani, proposta che nasce dal centro missionario diocesano, insieme a pastorale giovanile, Medici con l’Africa Cuamm e alcune comunità missionarie. 
“Face to face. Il coraggio di incontrarsi” è il titolo scelto per l’appuntamento che si svolgerà all’istituto salesiano Manfredini di Este domenica 2 aprile dalle 8.45 alle 18.

«Oggi – spiega Sandra Zemignan del centro missionario – viviamo una povertà di relazioni sempre più profonda, lasciamo poco spazio ai rapporti interpersonali, che sono, o dovrebbero essere, l’ossigeno dell’umanità. Mettersi di fronte all’altro in atteggiamento di ascolto è il primo passo della relazione, dell’accettazione dell’altro, della creazione di un rapporto positivo e appagante. Il nostro obiettivo è proprio scoprire le opportunità per rendere la vita più piena e più ricca. Quest’anno siamo nella zona meridionale della diocesi dove ancora non eravamo arrivati. Nel 2015 siamo partiti da Thiene, l’anno scorso eravamo a Campodarsego e ora facciamo la proposta più vicina alle parrocchie a sud di Padova. L’invito è chiaramente rivolto a tutti i giovani della diocesi: questa infatti è una delle tappe di avvicinamento al sinodo che li vede e li vedrà protagonisti nei prossimi mesi».

L’intensa giornata svilupperà molto concretamente il tema dell’incontro e della condivisione, a partire dalla relazione fraterna, dai rapporti umani, dall’apertura all’altro e dall’ascolto.
Saranno in particolare tre testimonianze al centro della mattinata: sono esperienze di alcuni giovani che hanno incarnato con le proprie scelte di vita alcuni atteggiamenti che li sostengono nell’incontro con l’altro e per costruire una società più umana, ragionevole, responsabile e conviviale.

«È provvidenziale il brano evangelico che la liturgia propone per quella domenica – aggiunge ancora Zemignan – quello che racconta la risurrezione di Lazzaro. Ci sono tre atteggiamenti di Gesù che fanno da riferimento alle testimonianze che abbiamo individuato: Vieni fuori gridò all’amico che era sepolto già da tre giorni, poi lo vide faccia a faccia e infine disse Liberatelo. Ascolteremo le esperienze di un giovane medico del Cuamm che ha deciso di uscire verso chi aveva bisogno e lavora in caravan nei ghetti dei migranti in Puglia, di una suora comboniana vissuta per anni in Palestina a tu per tu coi beduini, di due giovani usciti dal mondo della dipendenza e che ora hanno fondato una comunità solidale e di preghiera».

La mattinata si completerà con delle isole di condivisione, dei gruppi di scambio, o sharing all’inglese
Il termine non è scelto casualmente, perché viene abitualmente utilizzato sui social network. In questo caso prevarrà non il risvolto tecnologico e virtuale, ma proprio lo scambio fatto di persona, a caldo su quanto sarà stato appena ascoltato, il confronto, l’elaborazione di proposte tra i partecipanti. Alcune potranno tornare utili nel cammino sinodale che il vescovo Claudio ha lanciato per tutti i giovani della diocesi.

Dopo il pranzo il pomeriggio ripartirà dalla proposta del sinodo tramite un video e un collegamento a sorpresa oltreoceano. In scena andrà poi Gigi Cotichella con Anima Giovane-Altresì nello spettacolo intitolato “Un secondo per me”. Alle 17 il vescovo Claudio presiederà la messa che concluderà la giornata.

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