Commercio equo e solidale: calano i numeri, ma il sistema tiene

Rapporto 2016 di Equo Garantito: il commercio equo e solidale vede scendere fatturato, dipendenti e volontari. Ma il settore tiene nonostante la crisi generalizzata dei consumi e si prepara ad affrontare le prossime sfide. 

Commercio equo e solidale: calano i numeri, ma il sistema tiene

Negli ultimi anni la crisi ha colpito anche il commercio equo e solidale.
Come risulta dai dati del Rapporto 2016 di Equo Garantito-Agices (il consorzio che raggruppa 82 realtà del settore) fatturato, dipendenti e anche volontari sono in calo.
Il primo si è abbassato di 3,1 milioni, lasciando senza lavoro 89 persone e facendo diminuire di 312 le persone in servizio, da 5.026 a 4.714. Una nota positiva però c’è, ovvero la crescita del valore delle importazioni dirette nel nostro Paese, pari al 1,37% in più rispetto al 2013. Tale dato mette in evidenza una crescita di fiducia da parte delle centrali sulla capacità di assorbimento del mercato e sottolinea come questo tipo di commercio rimanga un settore che tiene nonostante la situazione economica italiana.

A tal proposito Giovanni Paganuzzi, neo presidente di Equo Garantito, ha sottolineato: “Le sfide che il movimento italiano del Commercio Equo e Solidale deve affrontare nei prossimi anni sono molte, prima fra tutte quella di aumentare la solidarietà delle organizzazioni per garantire la costruzione di un’altra economia basata su una più equa ripartizione delle risorse tra i soggetti che partecipano alla produzione di un bene, sul rispetto dei diritti umani della dignità dei lavoratori e della salvaguardia del pianeta e delle risorse”.

È questo dunque l’obiettivo di Equo Garantito, un’associazione nata più di 25 anni fa che raggruppa ormai 82 organizzazioni no profit e Botteghe del Mondo italiane che hanno sottoscritto la carta dei Criteri del Commercio Equo e Solidale.
Tale ente, conosciuto anche come Agices, Assemblea Generale Italiana del Commercio Equo e Solidale, oltre a mettere in contatto associazioni diverse, funge anche da garante per quanto riguarda la coerenza dei soci rispetto ai principi ispiratori, che sottopone periodicamente a controlli. Inoltre, per promuovere maggiormente uno scambio continuo, Equo Garantito mette a disposizione la possibilità di utilizzare SAW (Social Accountability Watch), ovvero una piattaforma web nella quale imprese profit e non profit inseriscono volontariamente il proprio profilo e accettano di ricevere osservazioni sui propri approcci e comportamenti. Questo tipo di commercio quindi, oltre ad essere caratterizzato dalla trasparenza dei rapporti tra produttore e consumatore, è in continuo aggiornamento e controllo, in modo che la provenienza e i materiali dei prodotti equo e solidali risultino essere sempre più chiari.

Per rendere i cittadini consapevoli dell’importanza di questo approccio il movimento italiano ha inaugurato maggio con l’hashtag (parola chiave utilizzata per facilitare le ricerche tematiche sui social) #maggioequo e con numerose iniziative, come fiere, eventi gastronomici e culturali in giro per tutta la penisola.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)