Crescita dell’1% nel 2017. Il Governo lancia il piano per rilanciare l’industria

Pronti nelle intenzioni del governo 13 miliardi di incentivi fiscali più 10 miliardi di investimenti diretti. La battaglia si sposta in Europa per scorporare gli investimenti dal conteggio del rapporto deficit/pil. Rimane però aperto il nodo del reperimento delle risorse, specie se l'esecutivo vorrà tener fede alle promesse di estendere la quattordicesima a tutti i pensionati.

Crescita dell’1% nel 2017. Il Governo lancia il piano per rilanciare l’industria

Le previsioni di crescita sono positive e il governo vara un piano ambizioso per l’industria.
Nella prima giornata di audizioni sulla Nota di aggiornamento al Def 2016, in audizione presso le commissioni Bilancio di Camera e Senato, il vicedirettore generale di Bankitalia, Luigi Federico Signorini, ha anticipato che le previsioni per il 2017 di una crescita dell’1% risultano significativamente maggiori di quelli del quadro tendenziale.

Con questa premessa il “Piano nazionale industria 4.0” presentato nei giorni dal premier Matteo Renzi, suscita ancora più attese del previsto.
Un maxi pacchetto di investimenti pubblici, da sviluppare in 4 anni, per complessivi 23 miliardi di euro, in grado di rilanciare le tecnologie digitali, tecnologiche delle imprese italiane e “sferzare” il pil. Il piano, a grandi linee, si poggia su 13 miliardi di incentivi fiscali, più 10 miliardi di investimenti diretti, tra tutti quelli sulla banda larga.
«Le cifre anticipate dal governo sono senza dubbio interessanti sul piano quantitativo, su quello qualitativo valuteremo i singoli interventi – commenta Mario Seminerio, economista e fondatore del seguitissimo blog economico Phastidio.net – Vedremo come verrà modulato il cosiddetto “scambio salario-produttività” da 1,3 miliardi, che nelle intenzioni dovrebbe modificare la struttura delle retribuzioni e migliorare il welfare aziendale. La misura dovrebbe aumentare la produttività delle imprese, tuttavia gran parte dei contratti sono legati ancora al nazionale e non al livello aziendale, quindi non sono ancora noti per ora i meccanismi di intervento».

Le misure in dettaglio
Il piano anticipa finanziamenti per la banda larga con 6 miliardi dai privati e 6,7 miliardi dal pubblico, 22 miliardi dai privati e 900 milioni (nel 2017) dal pubblico per la riforma e il rifinanziamento del Fondo centrale di garanzia (per il credito alle pmi). E ancora: 1 miliardo dai privati e 100 milioni dal pubblico per il made in Italy, 2,8 miliardi dai privati e 1 miliardo dal pubblico per i “contratti di sviluppo” (investimenti di grandi dimensioni nel settore industriale, turistico e di tutela ambientale).
«Positivo che il Piano utilizzi gli incentivi statali nella formula “libera” e non dei bandi settoriali – prosegue Seminerio – finora il governo imponeva alle aziende come e dove investire. Il ministro Calenda ha parlato infatti di incentivi fiscali per la digitalizzazione delle imprese e l’innovazione tecnologica. Per chi investe in innovazione si attiverà lo strumento dell’iper-ammortamento, che consiste nell’incremento dell’aliquota degli investimenti dall’attuale 140 fino al 250%. Un buon volano per l’economia che dovrebbe incrementare la produttività della nostra economia».

Ma le risorse per coprire gli incentivi fiscali da dove arriveranno?
È questa la domanda bruciante che negli ultimi anni gli osservatori finanziari si sono posti di fronte ai piani governativi che comportano interventi sulla spesa pubblica. «Sempre Calenda ha anticipato che il governo avrà un atteggiamento aggressivo nei confronti della Commissione Europea, al fine di scorporare gli investimenti in nuove tecnologie dalle poste di bilancio che impattano sul rapporto deficit/pil. Bisognerà aspettare i provvedimenti specifici nella legge di Stabilità. Però c’è il rischio concreto che queste misure dovranno farsi largo in mezzo alla concorrenza dei fondi da trovare per dare i soldi per le quattordicesime dei pensionati».
Il Piano ha inoltre ipotizzato detrazioni fiscali fino al 30% per gli investimenti fino a 1 milione di euro in start-up e piccole imprese innovative. La cabina di regia per mettere in rete gli aspetti burocratici, finanziari e accademici del pacchetto “Italia 4.0” vedrà la collaborazione di governo, Confindustria, Cassa depositi e prestiti e i Politecnici di Bari, Milano, Torino oltre alla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa.

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Parole chiave: italia 4.0 (1), def (18)