Idee

Oggi, come ogni primo giorno di primavera, si celebra la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie è una ricorrenza annuale di sensibilizzazione e mobilitazione in ricordo delle vittime delle mafie in Italia e nel mondo organizzata a partire dal 1996. A partire dal 2017, è stata riconosciuta dallo Stato italiano (Legge 8 Marzo 2017, n. 20) come “Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie”, che si stima siano 1013. In occasione della Giornata il Sir ha intervistato don Giacomo Panizza, sacerdote bresciano che nel 1976 a Lamezia Terme ha fondato la Comunità Progetto Sud.

Il Senato ha approvato un disegno di legge che elimina il controllo parlamentare sull’export di armi e sugli istituti bancari che finanziano, previsto dalla legge 185. La Campagna di pressione alle “banche armate”, ideata da Missione Oggi, Nigrizia e Mosaico di Pace, dal 2000 vuole mantenere alta l’attenzione. Un’attenzione che gli stessi utenti di istituti di credito devono pretendere

Nessuna emergenza nel nostro Paese, ma esiste il timore che le mafie possano fiutare interessi. Un dato: il farmaco è cento volte più potente della cocaina. Droghe Lo scorso 11 marzo il Consiglio dei ministri ha approvato il primo piano nazionale di prevenzione contro questa droga che nel 2023 è costata la vita a centomila americani

Le fatiche, le lacune, le soddisfazioni viste dal presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari: "L’esperienza della paternità è una delle più importanti dal punto di vista esistenziale per ogni uomo, o come figlio o come padre. Ed è indubbio che il contesto sia cambiato molto negli ultimi cinquant’anni e in modo sempre più rapido"

A sgretolarsi è la figura del genitore, non solo del padre, capace di costruire intorno al figlio o alla figlia una rete sociale che aiuti a crescere con la prospettiva di poter cambiare il mondo se si vuole. Al Sir l'antropologo dell’educazione, già docente di sociologia e pedagogia all’Università Lumsa di Roma, spiega lo smarrimento della funzione politica del ruolo della famiglia, intessuta nella società

La morte del sacerdote, spiega al Sir il coordinatore del Comitato che prende il nome del parroco assassinato dalla camorra, “è stata il punto di svolta. E quel sangue versato che ha macchiato di rosso la terra di Casal di Principe ha prodotto frutti, che non sono tardati ad arrivare, un poco alla volta. Quella folla, che il 19 marzo di trent’anni fa era in piazza e per le strade e poi al funerale di don Peppe il 21 marzo, è diventata un popolo con una meta: rendere libere queste comunità”