Idee

Blasfema? Anche! Ma più di ogni cosa, banale e scontata, brutta sul piano comunicativo e perdente! Ci verrebbe da dire: “Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno!”. E, invece no! Perché sanno bene ciò che è stato fatto: la riduzione dell'arte e dell'ironia a un uso profano, impoverimento della loro essenza e del loro potenziale significativo. Il risultato? L’opposto dell’obiettivo: arte e ironia private della loro forza innovativa e provocatoria. Ovvero, negazione della publicitas!

L’evidente completa ignoranza circa “i riti dei Cristiani” (diciamola così, dai) da parte degli autori, che si evince dall’impostazione stessa dello spot, ha prodotto l’ennesima incivile mancanza di rispetto, perché ignorare il credo altrui significa ignorare il valore che una cosa può avere per l’altro, ma calpestare i valori altrui, “fregandosene” sfacciatamente, non è satira, non è libertà di espressione, è violenza ideologica giustificata dall’indifferenza dei più

“Non servono molte argomentazioni; basta spiegare esattamente in che cosa consiste la surrogazione di maternità. Avere un figlio non è un diritto. Siamo certi che riusciremo a costruire un network di persone di buona volontà per creare un’onda che riesca a bloccare questa procedura inammissibile che viola la dignità della donna e del bambino”. Intervista con il presidente della Federazione associazioni familiari cattoliche in Europa, a margine dell’International Conference for the Universal Abolition of Surrogacy (Roma, 5-6 aprile)

“Ho conosciuto alcol e droga, ho sofferto di depressione e tentato più volte il suicidio”. Olivia Maurel, nata da utero in affitto e oggi portavoce della Casablanca Declaration, racconta al Sir il trauma vissuto e spiega i motivi del suo impegno per l’abolizione universale della maternità surrogata. “Sono consapevole – afferma - di essere un paradosso vivente: sono contro ciò che mi ha permesso di venire al mondo”

Papa Francesco ci raccomanda di essere pastori “che abbiano l’odore delle pecore”. Che bello quando uno di questi odori è anche l’odore della preghiera delle pecore. In questi anni ho scoperto che essere parroco vuol dire lasciarsi toccare dalla preghiera del popolo di Dio. Lasciarsi toccare dalle domande dalle implorazioni, dalle grida, dalla adorazione dalla sensibilità dei fratelli e delle sorelle che il Signore mi ha posto accanto e in qualche modo mi ha affidato.

“Fare memoria di un evento è sempre l’occasione innanzitutto per pregare per quanti non ci sono più, per quanti hanno lasciato la vita sotto quelle macerie, ma è anche l’occasione per riflettere su tutto quanto poi è accaduto in quei giorni. Riconoscere la tanta fraternità, la solidarietà e la carità vissuta. È anche l’occasione per imparare dalla storia, dagli errori commessi, per capire quanto di poteva fare e si può ancora fare”. Così don Marco Pagniello, direttore Caritas Italiana, nel 15° anniversario del terremoto de L’Aquila

“La Conferenza internazionale per l’abolizione universale della maternità surrogata che si tiene oggi e domani presso l’Università Lumsa di Roma, rappresenta una preziosa occasione di confronto tra esperti dei cinque continenti ed esponenti di spicco delle Nazioni unite, con estrazioni culturali, religiose e politiche differenti. Una due giorni di dibattito per sensibilizzare l’opinione pubblica e chi ha responsabilità di governo sugli effetti nocivi della surrogazione di maternità e insieme descrivere gli strumenti giuridici a disposizione degli Stati per scoraggiarne il ricorso”.