Cantieri navali e Tav, si salda l’asse Parigi-Roma

A Lione il vertice italo-francese presieduto dal presidente Macron e dal primo ministro Gentiloni, ha trovato una soluzione per la vicenda Fincantieri STX che aveva visto il presidente Macron proporre la "nazionalizzazione preventiva". L'accordo, che vede un 51% a Fincantieri grazie a un "prestito" dello Stato francese, dovrebbe portare alla realizzazione di un colosso della cantieristica mondiale. Anche la prosecuzione della tav Lione-Torino ha trovato il consenso dei due leader. L’intesa potrebbe porre le basi di un nuovo rapporto tra i due stati per avere maggior peso di fronte alle difficoltà interne della Germania.

Cantieri navali e Tav, si salda l’asse Parigi-Roma

Il vertice italo-francese di Lione tenutosi a fine settembre tra il presidente francese Emmanuel Macron e il premier Paolo Gentiloni, ha portato all’accordo che, dopo le difficili trattative dell’estate, dà il via alla creazione di un colosso, leader europeo nella cantieristica civile e militare e leader mondiale nel settore della costruzione di navi da crociere. 
«Sui cantieri navali Stx abbiamo trovato una soluzione che garantisce le esigenze di entrambi: consente al partner e al socio di gestire e, come è giusto, consente alla Francia di avere garanzie sul piano del lavoro tecnico», ha commentato il premier Paolo Gentiloni.

L'Italia ottiene dunque il 51 per cento dei cantieri di Saint Nazaire, il 50 per cento in controllo diretto a cui si aggiunge un 1 per cento prestato dallo stato francese, con un diritto di riappropriazione della durata di 12 anni qualora il gruppo italiano non rispettasse gli impegni industriali. Come dire, scrive Le Monde, che «in caso di difficoltà reali, gli italiani dovrebbero rivendere il loro 50 per cento ai francesi, che tornerebbero i padroni a bordo».

La nuova struttura azionaria è così composta: Fincantieri col 50 per cento, lo stato francese col 34,34, Naval Group (azienda militare francese) col 10, industrie locali col 3,66, i dipendenti Stx col 2.
Il nuovo consiglio di amministrazione sarà composto da quatttro membri Fincantieri, due dello stato francese, uno Naval Group e uno assegnato ai dipendenti.
L'integrazione di Fincantieri, Naval Group e Stx France significa un gigante con 10 miliardi di euro di ricavi all'anno e un carico di lavoro di 50 miliardi di euro, presente in 20 paesi con circa 35 mila dipendenti e un indotto in Europa di 120 mila persone.

L’accordo è stato salutato positivamente da parte italiana, anche perché sconfessa la "nazionalizzazione preventiva" dei cantieri navali di Saint-Nazaire voluta da Macron per evitare che Fincantieri ne prendesse il controllo: una partita delicatissima, su cui però il governo italiano non ha mai ceduto di un millimetro. E se molti commentatori italiani hanno giudicato l’accordo Fincantieri-Stx un compromesso al ribasso che dimostra l’impreparazione dell’Italia di fronte alla  risolutezza francese, c’è anche chi vi legge la nascita di un nuovo asse Roma-Parigi di fronte alle difficoltà interne della Germania.

A Lione Gentiloni e Macron hanno trovato l’accordo anche sul completamento della Tav, la linea ferroviaria Torino-Lione. 
Nel luglio scorso il governo francese aveva manifestato l’intenzione di mettere in pausa il progetto, che si stima costi oltre 25 miliardi di euro, in attesa di una revisione dei piani infrastrutturali complessivi della Francia. In un documento congiunto preparato per la riunione, i due hanno spiegato che i lavori preliminari sono finiti e che il lancio della fase finale di costruzione, in particolare lo scavo della galleria principale, è in preparazione.

La tav Torino-Lione – 270 km con un tunnel di 57 km sotto le Alpi – è un «progetto rallentato e contestato in entrambi i paesi», ha specificato il presidente Macron, e tuttavia nel vertice italo-francese non solo ha trovato conferma ma ha ricevuto un’accelerazione: «Ribadiamo gli impegni sulla galleria di base ma non possiamo certo usare il progetto fatto 20 anni fa» ha detto Macron, sottolineando che bisogna «lavorare sulle interconnessioni perché la mobilità contemporanea sia più ecologica e per questo si è deciso di dar vita a un gruppo di lavoro tra i ministeri dei trasporti di Italia e Francia per fare proposte congiunte entro la fine dell’anno, in modo che entro il primo trimestre del 2018 possiamo precisare, insieme alla Commissione Europea, i termini futuri della galleria di base».

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