Tregua in Sud Sudan. Medici del Cuamm: «Rimane scetticismo tra la popolazione»

Non abbandonano la popolazione i nove volontari del Cuamm in Sud Sudan, unica ong a non aver lasciato il paese allo scoppio delle ostilità. La notizia del cessate il fuoco non ha però tranquillizzano gli abitanti di Yrol, sede dell'ospedale più vicino al fronte di guerra. Nella capitale Giuba invece la situazione migliora, ma c'è grande necessità di rifornimento dei medicinali e dei kit chirurgici. 

Tregua in Sud Sudan. Medici del Cuamm: «Rimane scetticismo tra la popolazione»

«È giunta anche qui a Yirol la notizia della firma della tregua tra il governo e i ribelli di Machar». Così Enzo Pisani, medico del Cuamm rimasto sul campo dall'inizio degli scontri (ritratto nella foto proprio a Yrol negli scorsi giorni), commenta la notizia della fine delle ostilità in Sud Sudan. «Rimane, però, molto scetticismo tra la popolazione - prosegue - Nessuno è in grado di dire se Machar riuscirà davvero a controllare tutti i ribelli. Questa mattina a 60-70 chilometri da Yirol si combatteva ancora e sono arrivati altri due feriti nel nostro ospedale. Dall’inizio di gennaio, ne abbiamo già contati 34. Arrivano da diverse parti, soprattutto dalla zona di Jonglei».

L’ospedale di Yirol, nello stato del Laghi, è l’unico riferimento per l’intera regione e il più vicino alla linea del fronte. Oltre a garantire assistenza di primo e secondo livello, cerca di far fronte all'emergenza della guerra, all'arrivo di feriti dovuti agli scontri e all'emergenza degli sfollati. Continua Pisani: «Prosegue inoltre il flusso di camion carichi di masserizie e persone che passano per Yirol e si dirigono nella zona nord-est del paese, roccaforte del presidente Salva Kiir, di etnia dinka, in cerca di maggiore sicurezza».

Intanto a Giuba, la capitale, le cose vanno meglio. «Ora riusciamo a muoverci un po’ durante il giorno, prima delle 18, e iniziano a riprendere alcune attività commerciali - riporta Chiara Scanagatta, responsabile dei progetti di Medici con l’Africa Cuamm in Sud Sudan - La situazione rimane, comunque, ancora molto instabile». Le necessità sul campo sono considerevoli. I team del Cuamm operativi all’ospedale di Lui (Western Equatoria) e di Yirol (Lake States) sono al lavoro «in condizioni di estrema precarietà di dotazioni: servono farmaci essenziali per gli ospedali, medicinali per il trattamento della malaria, della polmonite, della diarrea, ma anche alimenti terapeutici come vitamine, antibiotici e anche antidolorifici. Sono aiuti che comprendono dei kit chirurgici, attrezzature per facilitare l’igenizzazione dell’acqua, che è fondamentale in questa situazione. Sono aiuti essenziali perché salvano la vita di migliaia di bambini e donne che, di fatto, in queste condizioni, in Sud Sudan, hanno un disperato bisogno di aiuto».

Presente in Sud Sudan allo scoppiare delle ostilità Medici con l’Africa Cuamm non ha mai fatto venire meno il suo supporto agli ospedali di Lui e Yirol, unica ong a essere presente con personale espatriato italiano, fuori dalla capitale Giuba, anche nei momenti più acuti degli scontri. Ora a Yirol e Lui sono presenti in tutto nove volontari Cuamm. 

Parole chiave: tregua (2), guerriglia (1), medici (61), Cuamm (30), Sud Sudan (10)
Fonte: Sir