Alcol, consumatori in calo ma cresce il numero di chi si "abbuffa"

Rapporto Istat. I consumatori sono oltre 34,3 milioni (almeno una volta l'anno), in calo di 6 punti percentuali negli ultimi dieci anni. In calo di 9 punti anche i consumatori giornalieri (12 milioni). Aumenta il consumo fuori pasto e il 15 per cento della popolazione beve in eccesso o si lascia andare alle "abbuffate alcoliche".

Alcol, consumatori in calo ma cresce il numero di chi si "abbuffa"

Cala il numero di consumatori di alcolici in Italia, ma cresce il numero di chi li consuma lontano dai pasti, mentre è stabile la porzione di popolazione che ne fa un uso eccessivo, da quello abitudinario al binge drinking
È quanto afferma l'Istat nel suo report su uso e abuso di alcol in Italia presentato durante l'Alchol prevention day 2015.
Secondo l'istituto di statistica, infatti, nel 2014, oltre 34,3 milioni (il 63 per cento) di persone dagli 11 anni in su ha consumato almeno una bevanda alcolica nell'anno, un dato in leggero calo dal 63,9 per cento del 2013, più accentuato rispetto al 2005 quando la percentuale era del 69,7.
Un calo osservato anche tra i consumatori giornalieri di bevande alcoliche che scende dal 31 per cento al 22,1 per cento (circa 12 milioni bevono quotidianamente) negli ultimi dieci anni.
Ad aumentare, invece, è la quota di quanti consumano alcol occasionalmente, passata dal 38,6 per cento al 41 per cento, e quella di coloro che bevono alcolici fuori dai pasti: dal 25,7 per cento al 26,9 per cento.

Nonostante il consumo di alcol riguardi soprattutto gli adulti (tra i 25 e i 74 anni quasi tre persone su quattro dichiarano di aver consumato alcol almeno una volta nell’anno), a "esagerare", spiega l'Istat, sono più frequentemente gli over 65, i giovani di 18-24 anni e gli adolescenti di 11-17 anni.
Popolazione più a rischio per il binge drinking – l'"abbuffata" di più alcolici in breve tempo – è quella giovanile (18-24 anni): il 14,5 per cento dei giovani (21 per cento dei maschi e 7,6 per cento delle femmine) si comporta in questo modo, per lo più durante momenti di socializzazione. Complessivamente, il consumo di alcol abituale eccedentario e il binge drinking riguarda 8 milioni e 265 mila persone, il 15,2 per cento della popolazione, in lieve calo rispetto al 2013 quando la percentuale era del 15,9 per cento.

Chi eccede nel consumo di alcol, spesso è un fumatore o un ex fumatore
Quasi un fumatore su quattro e poco più di un ex fumatore su cinque hanno un comportamento di consumo che va oltre le quantità raccomandate contro il 10,7 per cento dei non fumatori: cioè uno su dieci.

Partite, concerti, discoteche ma anche in casa: quanto contano i luoghi di consumo
Secondo il report, tra i giovani di 18-24 anni che frequentano assiduamente le discoteche sono più diffusi il consumo abituale eccedentario e il binge drinking (32,4 per cento) rispetto ai coetanei che non vanno in discoteca (7,6 per cento). Stesse differenze si riscontrano tra frequentatori e non di spettacoli sportivi e concerti. Ma si eccede anche in luoghi piuttosto comuni, come a casa propria o in pizzeria.
Prendendo in considerazione l’ultimo episodio di binge drinking, i luoghi dove si eccede di più con questo comportamento di consumo a rischio sono nell’ordine: casa di amici o parenti (41,8 per cento), bar, pub o birreria (27,4), ristorante, pizzeria, osteria (24,4), casa propria (23,8), discoteca/night (13,3) e, infine, con analoghe preferenze, luoghi all’aperto o strada (4,7), e altri luoghi, come ad esempio posti di degustazione o vinoforum (3,2).

Ad influenzare il comportamento dei figli, inoltre, il consumo non moderato da parte dei genitori
Il 22,8 per cento dei ragazzi di 11-17 anni che vivono in famiglie dove almeno un genitore ha un consumo di alcol che eccede le raccomandazioni ha anch’esso abitudini alcoliche non moderate; tale quota scende al 18,7 per cento tra i giovani che vivono con genitori che non bevono o bevono in maniera moderata.

Col tempo, infine, cambiamo anche i gusti
«Fra gli uomini diminuisce sia il numero di quanti consumano solo vino e birra sia la quota di chi beve anche altri alcolici come aperitivi, amari e superalcolici – spiega l'Istat – Fra le donne, invece, è stabile la percentuale di chi assume anche altri alcolici e si riduce il numero di coloro che bevono solo vino e birra».
I cambiamenti nel tipo di bevanda consumata, inoltre, hanno riguardato prevalentemente i giovani e gli adulti fino a 44 anni.
«Va segnalata una crescita del consumo di altri alcolici tra le donne nella fascia di età 18-44 anni – spiega l'Istat – e tra gli adulti over 45 di altri alcolici uniti a vino e birra».
Per quanto riguarda la tipologia di alcolici consumati, inoltre, secondo l'Istat nel 2014 un consumatore su due dagli 11 anni in poi beve vino, il 45 per cento beve birra, quasi il 40 invece beve aperitivi alcolici, amari, superalcolici o liquori.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)