Adozioni internazionali: «Sbloccare fondo fermo dal 2012»

L'appello del coordinamento delle famiglie alla sottosegretaria Biondelli: «L'aumento serve ad ammortizzare i costi sostenuti, che vanno dai 15 ai 30 mila euro». Al Cai, invece, la richiesta di accelerare situazioni in sospeso in Vietnam e Cambogia. Mentre la questione in Congo resta bloccata dopo tre mesi.

Adozioni internazionali: «Sbloccare fondo fermo dal 2012»

Rifinanziare al più presto il Fondo adozioni, scomparso dal 2012, e che è invece essenziale per le famiglie che spesso, per un'adozione internazionale, devono sostenere una spesa che va dai 15 ai 30 mila euro. A chiederlo è il coordinamento Care, che riunisce le associazioni familiari adottive e affidatarie in rete. L'appello è rivolto, in particolare, alla sottosegretaria al Lavoro, Franca Biondelli, che da poco ha ricevuto la delega alla Famiglia.

«Chiediamo con forza lo sblocco del fondo adozioni – sottolinea la presidente del coordinamento Monya Ferritti – che non viene più rifinanziato da oltre un anno. Si tratta, invece, di uno strumento importante per le famiglie che hanno sostenuto i costi di un'adozione internazionale. E che fino al 2012 potevano chiedere un rimborso parziale, dal 30 al 50 per cento, delle spese sostenute, a seconda del reddito familiare. Di norma per un'adozione internazionale si spendono, dai 15 ai 30 mila euro, dipende dai paesi di provenienza dei bambini».
Il coordinamento rivolge poi un invito anche alla nuova vicepresidente della Commissione adozioni internazionali, Silvia Della Monica, a sbloccare alcune situazioni rimaste in sospeso: «Serve un interesse concreto su paesi come la Cambogia dove si sta verificando un'apertura dopo che il paese è rimasto chiuso per lungo tempo – spiega Ferritti – ma serve un nuovo accordo anche con la Federazione russa ed è da verificare la situazione inVietnam e ad Haiti. Tutti rapporti internazionali che la commissione, con la nuova vicepresidente dovrà verificare e agevolare».

Sullo sfondo resta la questione delicata delle adozioni bloccate in Congo da ormai tre mesi. Le famiglie aspettano di sapere quando potranno portare in Italia i propri figli. Il governo italiano si sta muovendo, ed è allo studio anche l'ipotesi di concedere ai bambini congolesi adottati la cittadinanza italiana. Una soluzione verso la quale le famiglie adottive stanno spingendo, ma che non è detto possa risolvere la situazione.

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Parole chiave: adozioni internazionali (2), famiglia (217), Biondelli (3)
Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)