Alleanza contro le povertà: «Diteci quali risorse ci sono»

Associazioni, sindacati e terzo settore del cartello tornano a proporre, in un nuovo documento, il reddito di inclusione attiva (Reis). Il 14 ottobre al Cnel è in programma l’incontro col governo. Marsico (Caritas): «Bene Poletti su piano contro povertà, ma dicano quali strategie adotteranno».

Alleanza contro le povertà: «Diteci quali risorse ci sono»

«Il governo ci dica quali strategie intende adottare per contrastare la povertà assoluta in Italia e come ha intenzione di trattare la questione all’interno della legge di stabilità».
Alle soglie della presentazione del testo della legge di stabilità del governo Renzi, l’Alleanza contro la povertà in Italia, un cartello di organizzazioni che dallo scorso anno lavora ad un progetto di reddito di inclusione, il Reis (Reddito di inclusione sociale), torna ad avanzare al governo la proposta di uno strumento nazionale e universale per il contrasto della povertà assoluta. A chiedere chiarezza sulle intenzioni del governo, Francesco Marsico, capo area nazionale di Caritas italiana, una delle organizzazioni promotrici dell’Alleanza.

Il prossimo 14 ottobre, infatti, presso il Cnel a Roma ci sarà un incontro fra i soggetti che costituiscono l'Alleanza ed un rappresentante del governo.
Un’occasione per riproporre una versione aggiornata del Reis al governo Renzi, ma soprattutto per chiedere che posto avrà la povertà assoluta all’interno del testo della legge di stabilità. Presentata per la prima volta il 24 luglio 2013 all’allora governo Letta, la proposta, già allora condivisa da un folto numero di organizzazioni capeggiate da Caritas e Acli, è stata rivista e condivisa anche col mondo dei sindacati.
«Il documento che andremo a presentare non è più solo un’idea di un gruppo di esperti, ma una proposta con un lungo lavoro di verifica da parte dei diversi tecnici e delle tante realtà coinvolte – spiega Marsico – Un lavoro condiviso che diventa piattaforma di contrattazione col governo e di proposta rispetto ai temi della povertà».

La struttura portante del Reis è quella dello scorso anno, ma non manca qualche novità
«Si tratta di un reddito di inclusione – aggiunge Marsico – cioè di attivazione delle persone, un reddito che ha come target le famiglie e le persone in povertà assoluta. Uno strumento nazionale e universale da applicare con una formula graduale che mette al riparo da un immediato ed enorme peso per le finanze pubbliche».
Fin qui gli elementi della proposta originaria. «Nella nuova versione sono state modificate alcune questioni – aggiunge Marsico – c’è una maggiore attenzione a non confondere le forme di ammortizzatori sociali con misure di contrasto alla povertà vere e proprie. Maggiore, inoltre, è l’enfasi posta sul tema dei soggetti sociali e del terzo settore rispetto alla rete dei servizi territoriali».

La proposta di un reddito di inclusione, però, non è il solo tema all’ordine del giorno per martedì 14
«Una delle questioni che l’Alleanza pone – spiega Marsico – riguarda il piano nazionale di contrasto alla povertà di cui ha parlato il ministro del welfare, Giuliano Poletti, nei giorni scorsi durante un’audizione in commissione affari sociali alla camera dei deputati. Sta al governo dire di cosa si possa trattare in concreto, ma fa ben sperare che il ministro abbia detto con chiarezza che c’è un problema di povertà crescente, che le misure sono inadeguate e che c’è necessità di costruire un piano nazionale di contrasto. La presa in carico della questione c’è, ma la domanda che porremo al governo riguarda le strategie con cui verrà trattare la questione dentro la legge di stabilità. Speriamo ci sia una risposta».

I dati dell’Istat, intanto, mostrano una povertà galoppante e per Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli, «occorre reperire delle risorse in favore di quei sei milioni di italiani che si ritrovano in una condizione di povertà assoluta».
Ma se nel 2013 a sperimentare la condizione di povertà assoluta erano 6 milioni, pari all’9.9 per cento del totale, spiega una nota dell’Alleanza, mentre nel 2007 erano 2,4 milioni, cioè il 4,1 per cento. «La crisi, dunque, ci restituisce l'esplosione della povertà assoluta nel nostro paese – aggiunge la nota - I 6 milioni ci aiutano a toccare con mano la presenza della povertà nella società italiana».

Nata con l’obiettivo di dare «risposte urgenti ed adeguate» al problema della povertà assoluta, l’Alleanza contro la povertà in Italia è una iniziativa a carattere nazionale che vede come fondatori una ventina di realtà quali Acli, Action Aid, Anci, Azione Cattolica Italiana, Caritas Italiana, Cgil-Cisl-Uil, Cnca, Comunità di Sant’Egidio, Confcooperative, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Federazione nazionale società di San Vincenzo De Paoli, Fio-Psd, Fondazione Banco Alimentare Onlus, Forum nazionale del terzo settore, Jesuit social network, Legautonomie, Save the children, Umanità Nuova-Movimento dei Focolari. Ad aderire all’alleanza altre organizzazioni nazionali quali Adiconsum, Associazione Professione in Famiglia, Atd Quarto mondo, Banco farmaceutico, Cilap Eapn Italia, Csvnet – Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato, Federazione Scs, Fondazione Banco delle Opere di Carità Onlus, Fondazione Ébbene, Piccola opera della Divina Provvidenza del Don Orione, U.n.i.t.a.l.s.i. – Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)