Con il freddo alle porte, in città riparte il piano di accoglienza per i senza dimora

Entro fine mese, per l'undicesimo inverno parte il piano straordinario per l'accoglienza dei senza dimora: con il coordinamento dei servizi sociali del comune di Padova, sono numerose le realtà del privato sociale cittadino, tra cui la Caritas e le parrocchie, impegnate nel "mitigare" le notti di chi non ha casa.

Con il freddo alle porte, in città riparte il piano di accoglienza per i senza dimora

Le prime nebbie stanno annunciando che l’inverno è alle porte e, in città a Padova, ormai è tutto pronto per la partenza del piano straordinario per le persone senza fissa dimora, affinché di notte l’addiaccio non sia l’unica “camera da letto” possibile. Manca solo il via libera burocratico del comune e poi, da fine mese, al massimo i primi giorni di dicembre, il privato sociale padovano potrà cominciare a ingranare un meccanismo già oliato, che esiste dal 2004 e che assicura, a chi vive per strada, posti letto nei dormitori comunali e nelle strutture di accoglienza, distribuzione di coperte, bevande calde e generi di prima necessità, sorveglianza sanitaria.
Con il coordinamento del settore servizi sociali del comune, ogni anno il piano copre circa cento giorni – da dicembre a fine febbraio – grazie alle numerose associazioni e realtà coinvolte, dalla Caritas diocesana, che mette insieme le disponibilità all’accoglienza nelle parrocchie, alla cooperativa Città solare con i posti letto a Casa a colori (in via del Commissario), dalla comunità di Sant’Egidio alle associazioni Noi sulla strada, Noi famiglie padovane, Guardian angels e Croce rossa che assicurano le attività sulla strada, con il monitoraggio delle persone senza dimora e con interventi di ascolto e assistenza sanitaria, anche grazie all’ambulatorio mobile della Croce rossa in piazzale Stazione.
«Il piano prevede – spiega Fernando Schiavon, capo settore dei servizi sociali comunali – che prima di tutto gli interessati presentino domanda per il posto letto notturno allo sportello attivo dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 12, nella casetta Borgomagno, in via Eremitano accanto al piazzale della stazione dei treni. Qui si svolgono le necessarie verifiche sulla situazione della persona e la sua idoneità sociosanitaria».
Oltre agli 82 posti dell’asilo notturno comunale di via del Torresino aperto tutto l’anno e ai 12 presenti nella parrocchia di San Carlo, a disposizione da novembre ad aprile e gestiti dall’associazione Elisabetta d’Ungheria, le strutture che accolgono i senza dimora sono cinque: l’ex scuola Gabelli di via Giolitti (24 posti gestiti dalla coop Cosep), le parrocchie di Altichiero (12 posti), di Voltabarozzo (altri 12), quella della Mandria al Centro mondo amico (4 posti per sole donne) e l’albergo Casa a colori (posti in base alle necessità). In tutte le strutture per tre giorni alla settimana, un’équipe di infermieri professionali e operatori sociosanitari del dipartimento per le dipendenze dell’Ulss 16 è presente per eventuali interventi e assistenza e consigli ai volontari e agli operatori. Una curiosità riguarda la maggiore distribuzione di coperte durante lo scorso piano di accoglienza invernale durato dall’11 dicembre 2014 al 13 marzo 2015: le coperte consegnate a 85 diverse persone sono state 148.
Gli operatori di Noi associazione famiglie padovane contro l’emarginazione hanno evidenziato, nella relazione conclusiva al loro servizio presso la casetta Borgomagno, che l’aumento è stato prodotto dal minor accesso delle persone al servizio notturno e dal maggior numero di unità di strada. Un inverno, dunque, non troppo freddo come quello passato ha fatto preferire di notte il marciapiede, la casa abbandonata o un posto sotto un ponte a un tetto sopra la testa. Per informazioni: servizi sociali del comune di Padova, telefono 049-8205982.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)