Servizio civile all’estero. Dal 2001 partiti in 5 mila: 7 su 10 oggi hanno un lavoro

Le anticipazioni della ricerca del Censis promossa dalla Focsiv. Soddisfatti dell’esperienza, i giovani intervistati ritengono sia stata utile anche per il proprio futuro. Censis: «Hanno una marcia in più nella ricerca di un lavoro».

Servizio civile all’estero. Dal 2001 partiti in 5 mila: 7 su 10 oggi hanno un lavoro

Ha coinvolto circa 5 mila giovani fino a 28 anni dal 2001 ad oggi, più del 70 per cento dei quali si dichiarano molto soddisfatti dell’esperienza e dicono di aver trovato lavoro più facilmente: 7 giovani su dieci, infatti, oggi sono occupati dopo una ricerca che è durata meno della media di chi ha una laurea.
È il servizio civile nazionale all’estero su cui il Censis presenta una ricerca promossa dalla Focsiv (Federazione organismi cristiani servizio internazionale volontario). Da quando è stato istituito, cioè dal 2001, sono tanti i giovani che hanno ritenuto l’esperienza di un anno passato lavorando in progetti di cooperazione internazionale come formativa e utile per il proprio futuro, anche lavorativo.
Chi ha scelto di partire, infatti, non lo fa perché non ha nulla da fare (dichiara di averlo fatto per questa ragione solo lo 0,4 per cento), e neanche come alternativa a un periodo di disoccupazione (1,1 per cento).
«Le motivazioni sono di tipo valoriale – spiega la ricerca – il 61,5 per cento ha visto nel servizio civile all’estero l’opportunità di una crescita personale e di un arricchimento umano, il 52,2 per cento lo ha vissuto come un modo per accrescere le proprie competenze, il 36,9 per cento come un completamento del percorso di formazione».

Quasi la totalità dei giovani ascoltati dal Censis ha visto le proprie aspettative soddisfatte
«L’87 per cento di questi giovani ritiene che le cose siano andate secondo le loro aspettative – spiega la ricerca – il 74 per cento si dice molto soddisfatto dell’esperienza compiuta, metà del campione pensa che sia più quello che si riceve da un’esperienza del genere che quello che si dà».
Un'esperienza che, prima di tutto, apre la mente: «La qualità che hanno appreso di più è l’apertura mentale – aggiunge la ricerca – l’87,8 per cento sente di averne di più rispetto a prima. Segue la solidità emotiva (65,4 per cento)».

Il servizio all'estero aiuta a trovare lavoro
Uno dei dati più interessanti riguarda il futuro lavorativo dei giovani che hanno intrapreso questo percorso all’estero. Secondo la ricerca, infatti, il 66 per cento dei giovani, cioè più di 3 su 5, ritiene che le competenze acquisite durante l’anno di servizio civile all’estero siano molto o abbastanza utili nello svolgimento del loro lavoro. E lo dimostra quel che è successo loro dopo il rientro.
«Questi giovani sembrano avere una marcia in più anche nella ricerca di un lavoro – spiega la ricerca – il 69 per cento ritiene che il servizio civile all’estero sia stato utile per trovare lavoro, per il 25 per cento è stato addirittura determinante. Non a caso, quasi il 70 per cento di coloro che sono tornati dal servizio civile all’estero oggi è occupato. Tra gli occupati, il 73 per cento ha trovato lavoro entro 6 mesi dal rientro, con un periodo di ricerca medio di circa 3 mesi, contro la media nazionale degli italiani laureati che è di 4,3 mesi».

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Parole chiave: servizio civile all'estero (1), lavoro (188), Focsiv (7), Censis (17)
Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)