La storia dei tredici pontefici della Chiesa Cattolica che si sono imposti il nome “Leone” è densa di fatti unici, significativi, innovativi che gioverà rimemorare. E poi, il primo e l’ultimo dell’elenco dei Leone – un auspicio per il 267° vescovo di Roma e Papa – sono da ricordare per la durata del loro Pontificato, tra i più longevi di sempre: 21 anni Leone I; 25 anni Leone XIII.
“Era un vero missionario”. Ad affermarlo al Sir, a pochi minuti dall’elezione al soglio di Pietro di Leone XIV, è Ivan Zico Segundo Herrera Geldres, tempo fa alunno di Robert Francis Prevost nel collegio San Agustín di Lima. Dopo gli studi, Prevost ha vissuto una lunga missione in Perù (1985-1998), tra Chulucanas e Trujillo.
Nella sua prima omelia da Papa, Leone XIV ha già delineato il programma del pontificato, all'insegna dell'evangelizzazione. Chiesa sia "arca di salvezza che naviga attraverso i flutti della storia, faro che illumina le notti del mondo". Oggi "ateismo di fatto", ma "la mancanza di fede porta a drammi quali la perdita del senso della vita, l'oblio della misericordia, la violazione della dignità della pers0na, la crisi della famiglia".
“È uno di noi”. Il Perù gioisce per l’elezione del nuovo Papa Leone XIV. Robert Francis Prevost, statunitense, può essere considerato, infatti peruviano d’adozione. Nel Paese sudamericano è stato missionario, sacerdote, vescovo.
È stata una “emozione immensa”, ieri, “quando abbiamo visto affacciarsi dalla loggia delle benedizioni il nuovo Papa, Leone XIV, per noi padre Prevost”. Lo dice al Sir suor Lucia Solera, superiora delle Agostiniane di Rossano Calabro, in Calabria, prima presenza agostiniana nella regione dopo il 1860, quando furono aboliti i conventi. Un monastero visitato da papa Leone XIV, allora S+superiore generale degli Agostiniani, nel 2007 e poi il 19 giugno 2009 in occasione della solenne celebrazione eucaristica, presieduta dall’allora arcivescovo di Rossano-Cariati, mons. Santo Marcianò, per l’inizio della comunità a Rossano
Forse, un po’ se la sentiva, sicuramente ci sperava, César Piscoya Chafloque. Tanto che, nelle ultime settimane, nei tre messaggi Whatsapp che aveva scambiato con il cardinale Francis Robert Prevost, ora Papa Leone XIV, dopo la morte di Papa Francesco e prima dell’inizio del Conclave, aveva sempre scritto: “Ora, devo pregare ancora di più per te”.
Anche se non c’è la stessa folla che ieri si è riversata tra le braccia del Colonnato del Bernini, all’ombra del Cupolone anche oggi non mancano fedeli, pellegrini e turisti. Ne avviciniamo alcuni per capire come hanno accolto l’elezione del 266° successore di Pietro, cosa gli augurano e cosa sperano per la Chiesa
Attraverso i secoli, i Papi di nome Leone hanno segnato la storia della Chiesa con riforme, diplomazia e simboli di unità. Con Leone XIV, la tradizione di questo nome prosegue, aprendo un nuovo capitolo per la Chiesa universale
Nel Conclave, iniziato ieri per dare alla Chiesa universale il Pastore che Dio ha scelto per guidare la comunità credente con la parola e l’esempio, tutta la Chiesa si riscopre “cenacolo di preghiera”, sotto lo sguardo della Vergine, in attesa di una nuova Pentecoste