Il futuro del volontariato? È la coprogettazione

Il Csv sposa la filosofia della coprogettazione per il suo nuovo bando. Da marzo partiranno le prime attività inerenti ai tre campi sociali individuati (anziani e disabili, giovani neet e migranti) coinvolgendo le 25 associazioni che si sono messe in gioco insieme.

Il futuro del volontariato? È la coprogettazione

Nel corso del 2015 il Centro servizio volontariato provinciale di Padova ha proposto alle associazioni di volontariato locali un bando completamente innovativo nel panorama veneto dal titolo “Raccolta di idee per la realizzazione di buone pratiche”.
«In seguito alla continua riduzione di fondi a disposizione per il volontariato e alla riorganizzazione a livello nazionale dei Centri di servizio per il volontariato – spiega Giorgio Ortolani, presidente del Csv – abbiamo pensato di avviare le associazioni a una nuova modalità di progettazione sociale, basata sulla condivisione di idee e sulla messa in rete di competenze, in quanto rappresenta la modalità di progettazione del futuro».

Anziani e disabili, giovani neet, migranti
Il bando prevedeva la raccolta di idee progettuali su tre linee, con l’obiettivo di attivare tre macro progetti con un budget di 25 mila euro ciascuno, per un totale di 75 mila euro impegnati.
Le tre guide progettuali previste sono nell’ordine: un’attività di impegno in azioni di solidarietà per i giovani non impegnati in percorsi formativi né lavorativi, i cosiddetti Neet (tradotto dall’inglese: non impegnati nello studio o nel lavoro); una linea dedicata al supporto all’accoglienza e all’integrazione dei migranti; infine un progetto per sostenere la vita attiva delle persone anziane o disabili contro l’emarginazione sociale.
In seguito alle 42 proposte pervenute, la commissione progetti ha definito l’attivazione di tre tavoli per condividere le idee di ciascuna associazione e arrivare alla stesura di un unico progetto a rete.
I tre gruppi di lavoro si sono riuniti due volte per giungere a un’idea comune e sono stati moderati, nella prima fase, da Massimo Santinello, docente del dipartimento di psicologia di comunità dell’università di Padova, supportato da due dottorandi.

Da marzo il via alle attività
Le associazioni che stanno proseguendo il percorso sono 25 e, grazie a un impegnativo lavoro di progettazione condivisa, sono giunte alla stesura di un calendario di attività che prenderanno avvio a partire da marzo.
«Ringrazio le associazioni – prosegue il presidente Ortolani – che si sono messe in gioco in questo percorso, accettando la sfida di cedere parte delle proprie idee a favore di un’iniziativa comune. Sono certo che questa sperimentazione renderà le associazioni pronte, nel futuro, a sfide sempre più complesse e impegnative».
I tre tavoli di lavoro sono supportati dagli operatori del Csv di Padova che garantiscono la loro presenza unitamente a un lavoro di mediazione e organizzazione. Inoltre, l’équipe del Csv curerà la parte amministrativa e contabile dei progetti che resta in carico al Centro servizio volontariato, al fine di favorire un alleggerimento burocratico alle associazioni partecipanti.

I programmi dettagliati saranno pubblicati a breve su csvpadova.org

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