Presentato l'Instrumentum laboris del Sinodo

L'Instrumentum laboris presenta la traccia di lavoro del prossimo sinodo straordinario. Sono molti i temi che solleciteranno la riflessione dei vescovi attorno alla famiglia, ma è già chiaro che dovranno essere affrontati riscoprendo il vangelo come annuncio e testimonianza della misericordia di Dio, superando ogni tentazione puramente censoria.

Presentato l'Instrumentum laboris del Sinodo

L’Instrumentum laboris, lo strumento di lavoro pubblicato qualche giorno fa, è un documento che la segreteria generale del sinodo mette a disposizione dei vescovi in vista delle assemblee sinodali, siano esse ordinarie, a scadenza triennale, o straordinarie, convocate di volta in volta dal papa per affrontare qualche emergenza o questione particolare.
L’iter organizzativo di queste assemblee inizia normalmente dai cosiddetti Lineamenta, una serie di linee-guida che la segreteria del sinodo prepara sull’argomento annunciato e invia alle Conferenze episcopali di tutto il mondo, le quali dopo averle discusse le rimandano alla segreteria corredate dalle risposte al questionario che solitamente chiude i Lineamenta.
Le risposte e il testo inviato vengono poi unificati e vanno a costituire il cosiddetto Instrumentum laboris su cui dibatterà l’assemblea sinodale.

Una sfida permanente da affrontare. Quella convocata per l’8 ottobre prossimo è un’assemblea sinodale straordinaria che avrà per tema l’evangelizzazione della famiglia di cui molto si è parlato e si continuerà a parlare, anche sul nostro settimanale, a partire dal vangelo e dai cambiamenti culturali, oltre che strutturali, della famiglia nel mondo contemporaneo. Un tema che è sempre attuale e costituisce per tutti una sfida permanente.
Per la chiesa cattolica in particolare è un crogiolo di sfide: divorziati risposati, unioni di fatto, unioni civili, procreazione, trasmissione della fede…
Materia vastissima che papa Francesco non intende raggirare e tanto meno affrontare da solo. Diciamo che sulla famiglia c’è ancora molto da capire ed è positivo che il papa abbia chiesto il parere non solo degli esperti, ma di tutte le chiese locali, sollecitandole a invitare i credenti a intervenire, a portare il proprio contributo di esperienza e di fede.

Dietro il Sinodo, un'ampia riflessione. Non tutte le chiese locali, sappiamo, sono state premurose e sollecite nel distribuire il questionario e portarlo a conoscenza di tutto il “popolo di Dio”, parrocchie, gruppi ecclesiali, singoli fedeli. Una buona metà di esse sembra non l’abbia nemmeno distribuito. Le altre si sono mosse in ordine sparso, indicando scadenze così ravvicinate rispetto ai tempi già molto stretti fissati da rendere la consultazione pressoché impossibile.
Ma al di là di tali inadempienze e degli esiti della consultazione, resta il fatto che l’idea di inviare a tutto il popolo di Dio il questionario qualche risultato lo ha portato. Sono stati molti i fedeli, i gruppi, le associazioni, che si sono incontrati e confrontati producendo documenti che sono stati inviati alla propria diocesi o anche direttamente alla segreteria del sinodo.
Difficile dire quale eco questi documenti abbiano avuto o come siano stati recepiti dall’Instrumentum laboris.

I tre aspetti cruciali della riflessione. Certo è che se la novità dei prossimi due sinodi è da individuare nel questionario inviato a tutto il popolo di Dio, la speranza di qualche risultato e iniziativa concreta è nella valorizzazione delle risposte che sono pervenute in segreteria. E che, a quanto si intuisce da una prima lettura dell’Instrumentum laboris, impegneranno a fondo i vescovi ad affrontare il tema del sinodo, “Le sfide pastorali della famiglia in un contesto di evangelizzazione”, a partire da tre nuclei principali che ne costituiscono per così dire i presupposti e la trama soggiacente: una ridefinizione di “legge naturale” in senso più personalistico; la ricomprensione della sessualità come relazione di vita e di amore; la riconsegna del vangelo come annuncio e testimonianza della misericordia di Dio che guarda con amore i suoi figli, quanti vivono in situazioni familiari relativamente normali e regolari, ma anche quanti vivono in situazioni familiari difficili o irregolari.

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