Pat di Padova: la replica del sindaco Ivo Rossi

Il servizio, ripreso anche dalla stampa cittadina, ricordava come rispetto al vecchio piano regolatore i volumi edificabili crescano da due milioni e mezzo a quasi 4 milioni e mezzo di metri cubi, senza che peraltro la città registri negli ultimi anni alcuna crescita demografica o necessiti di nuove zone di espansione per le attività produttive. Ma quale visione strategica ha la giunta comunale per la città del prossimo futuro?
Lo spiega, in una articolata intervista, lo stesso Ivo Rossi, che risponde alle nostre perplessità immaginando «una città che non dia più spazio al cemento, all’insegna della sostenibilità. Ma accorre essere concreti: i soldi per espropriare le aree verdi di proprietà dei privati non li abbiamo. Dunque l’unico modo per aumentare il verde pubblico è rappresentato dal meccanismo della perequazione, che consente ai proprietari di costruire su una parte del loro bene, cedendo il resto alla comunità».
Succederà così, nei progetti, anche per l’attuale parco Iris, che oggi si estende su un’area pari a 21 campi da calcio: un terzo sarà occupato da settanta nuovi appartamenti, mentre il resto rimarrà a parco. Anche altri due polmoni verdi della città potrebbero nei prossimi anni essere interessati da operazioni simili: il Basso Isonzo e una fascia a ridosso del quartiere di Mortise. Entrambe le aree erano già indicate dal vecchio piano regolatore, mentre per quanto riguarda i due milioni di ulteriori metri cubi concessi dal pat, Rossi li definisce «solo un’indicazione di possibilità». C’è da augurarselo.

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