Chiesa nel mondo

Papa Francesco ha concluso l'udienza di oggi, dedicata alla virtù della giustizia, rinnovando la richiesta del cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza ed esprimendo "profondo rammarico" per i volontari uccisi. "Si eviti ogni irresponsabile tentativo di allargamento del conflitto". Alla fine, la storia di un soldato morto nella guerra in Ucraina a 23 anni, con un Vangelo e un Rosario come testamento

Le dimensioni di spazio e tempo sono state fecondate diversamente, non dalla scienza, non dalla filosofia e neppure dalla teologia (che è nata dopo!) ma dal mistero di un’energia che nasce dall’esperienza della Passione e morte del Redentore per risplendere sul Volto del Risorto, con piena e totale potenza risanatrice. L’energia che sprigiona dal Risorto non si tocca con mano, non la si vede, non la si può, peggio ancora, computare o monetizzare. Eppure pervade l’universo, si irradia dovunque e su tutti. Si chiama misericordia

È una esperienza capovolgente, la Pasqua. È la rivincita della vita sulla morte. Il contropiede dell’amore sull’odio. Il sorpasso della pace sulla violenza. Alla presenza del Risorto il sepolcro delle nostre paure si riapre puntualmente ad una rigogliosa letizia. Ma quale Pasqua ci aspetta quest’anno? In un tempo di buio pesto come l’attuale, l’arcobaleno della pace sembra che proprio non ce la faccia a sorriderci a cielo aperto e ad abbracciare la terra, questa “aiuola che ci fa tanto feroci”. Allora: ridurremo la madre di tutte le feste a un sogno soporifero? La baratteremo come pia illusione per anime belle? No. A noi cristiani e alle donne e agli uomini di buona volontà non è dato di arrenderci

"La Chiesa in Italia ha raccolto questa grande consegna dalla storia e dal magistero dei Papi: essere un segno di rinnovamento e di umanità riconciliata. Tutto ciò lo esprimiamo continuamente, anzitutto nella preghiera incessante per la fine della guerra, per la pace, per la libertà, per la riconciliazione nel perdono". Parla il segretario generale della Cei, mons. Giuseppe Baturi

“Stiamo sperimentando delle tenebre profondissime che avvolgono migliaia di persone, in tanti luoghi nel mondo, in particolare in Ucraina e in Terra Santa. Quanta desolazione! Non possiamo abituarci alla guerra, ai combattimenti che non risparmiano deboli e innocenti, soprattutto i bambini: dovremmo sempre guardare attraverso le loro lacrime, attraverso il pianto dei più piccoli. È da lì che capiamo tutto l’orrore e la violenza della guerra, dell’ingiustizia e quanto questo sia inaccettabile”.

"Siamo tutti impotenti di fronte a questa continua escalation di odio" dice al Sir il patriarca di Gerusalemme, card. Pizzaballa che ammette: "Sarà una Pasqua certamente difficile, di basso profilo, ci saranno pochissimi pellegrini, o forse non ci saranno proprio. Comunque - ribadisce - faremo la Pasqua perché anche noi vogliamo celebrare questo passaggio dalla morte alla vita. Oggi è più necessario che mai"