Alla riscoperta della domenica come Pasqua settimanale

Le commissioni Nuovi stili di vita delle diocesi di Padova, Vicenza e Treviso assieme al Centro missionario diocesano di Padova propongono per il secondo anno alle comunità cristiane l’iniziativa per il tempo pasquale “Vivere da risorti”. Al centro il grande tema del custodire la domenica come giorno di festa e di riposo, di comunità e di incontro, giorno del Signore e del Risorto. 

Alla riscoperta della domenica come Pasqua settimanale

Le commissioni e il centro missionario hanno predisposto alcuni sussidi per la sensibilizzazione e il lancio della proposta nelle comunità, rendendosi disponibili ad animare alcune celebrazioni delle domeniche del tempo pasquale.
I materiali si sostanziano nel sussidio Vivere da risorti, custodiamo la domenica come Pasqua settimanale, edito da Emi; in un segnalibro, da consegnare all’uscita delle messe, con stampato un ottalogo per custodire la “domenica delle tre erre (relazioni, riposo e risorto)”; in un video-spot, di quattro minuti e mezzo, dove viene presentata la proposta e i temi delle domeniche da animare (il video si può vedere e scaricare digitando su youtube “Vivere da risorti”).

«Il sussidio – sottolinea padre Adriano Sella, per conto delle commissioni e del centro missionario – è uno strumento, rivolto alle comunità cristiane, a tutte le persone e alle famiglie. Si propone di recuperare e rafforzare alcune dimensioni fondamentali della domenica, lungo tutto il tempo pasquale. Partendo dal vangelo proposto nei tre anni liturgici, indicando dei segni, dando degli spunti di riflessione, suggerendo dei gesti profetici nell’ambito dei nuovi stili di vita e concludendo con il racconto di una storia di vita significativa».

L’ottalogo è una sorta di prontuario dell’agire.
«Otto sono le beatitudini che ci spingono a lavorare sul positivo, facendo leva sul bene che ciascuno può fare e che genera felicità. L’ottavo giorno, inoltre, è il giorno del Risorto, il giorno dopo il sabato che è il giorno del Signore, la domenica. Ci chiama quindi a vivere una vita pasquale mediante l’impegno feriale».

Un impegno fatto, per l’appunto, di otto azioni molto concrete.
La prima è dedicare tempo alle relazioni umane, promuovendo incontri in famiglia nel vicinato in comunità e vivendo anche il pranzo domenicale come occasione di incontro e condivisione con chi è solo.
Viene, quindi, l’invito a non fare la spesa di domenica per poter accendere alla festa e promuovere iniziative di incontro dove si vive, anche realizzando scambi di saperi, giochi di gruppo o la visione di un bel film come di una mostra o di un sito storico locale.
Importante è anche dedicare tempo al riposo, per rigenerarsi dalla fatica e dalla fretta della settimana.
Fondamentale è quindi ritrovare il gusto di fermarsi a contemplare la realtà, rivivendo l’esperienza di Dio che si è riposato il sabato per contemplare la bellezza della creazione, inserendo un tempo di silenzio, per poter incontrare se stesso, l’altro e Dio».
Sesta e settima azione sono vivere davvero il giorno del Signore e celebrare l’eucaristia con la propria comunità come un’esperienza forte.
Ultima, ma non meno importante azione dell’ottalogo, è fare proprio uno stile pasquale «per vivere la vita con gioia, lottando nel trasformare ogni iniquità in pace, giustizia e amore per tutta l’umanità, sulla via della croce che conduce alla vita pasquale. Potando l’inutile, così l’essenziale prende forza e nuova energia. Ascoltando il grido della terra e dei poveri che ti spinge a generare il canto di speranza per annunciare un giorno nuovo».

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