Minestrone, pane e acqua del rubinetto: ecco la cena povera al Patronato Pio X di Cittadella

Sabato 3 dicembre alle 19.30 presso il patronato Pio X della parrocchia dei santi Prosdocimo e Donato di Cittadella si tiene la cena povera organizzata dall'associazione Incontro fra i popoli. Il ricavato andrà a favore dei bambini e ragazzi di strada.

Minestrone, pane e acqua del rubinetto: ecco la cena povera al Patronato Pio X di Cittadella

Minestrone, pane e acqua di rubinetto: ecco il menu proposto dall'associazione Incontro fra i popoli per la cena natalizia che si tiene sabato 3 dicembre presso il patronato Pio X, in via Borgo Treviso 78 a Cittadella, alle 19.30.
Una serata di solidarietà, in un periodo in cui cene e ritrovi sono contraddistinti da abbondanza e spreco, organizzata dall'associazione nei locali della parrocchia dei santi Prosdocimo e Donato, il duomo di Cittadella, con la quale è nata questa iniziativa: «La prima volta che è stata proposta – ricorda Leopoldo Rebellato, presidente dell'associazione – era il 1989. C'è stato un intervallo di 4-5 anni, nel periodo in cui il patronato era in fase di ricostruzione, e poi abbiamo ripreso la tradizione. È una cena di solidarietà con chi la cena la fa sempre povera e non per scelta. C'è sempre stata un'ottima partecipazione, intorno alle 130 persone: famiglie, gruppi, rappresentanti di altre associazioni, operatori parrocchiali. Il clima è molto caloroso e l'iniziativa è apprezzata».

Il ricavato della serata, che è ad offerta libera, andrà ad aiutare i bambini di strada e alcune iniziative di imprenditoria femminile in Congo che l'associazione sta seguendo da alcuni anni.
Ad Uvira, vicino al lago Tanganica, Incontro fra i popoli collabora con Aejt, associazione di bambini e giovani lavoratori, una realtà costituita nel 2008, che conta 12 gruppi di ragazzi e giovani, fra i 7 e i 25 anni, per un totale di 210 persone suddivise in base al mestiere che fanno.

«Ad Uvira – continua Rebellato – l’economia è povera e l’intelligenza è alta. È da alcuni anni che abbiamo dato vita a questo parternariato e grazie ai fondi raccolti in più occasioni alcuni ragazzi hanno ripreso gli studi, altri hanno acquistato nuovi strumenti di lavoro, come zappe, badili, seghe, scalpelli, delle famiglie hanno ricostruito la casa distrutta dall’alluvione del maggio 2015. Accanto a queste iniziative per i giovani lavoratori, i fondi raccolti permetteranno anche di incentivare l'imprenditoria femminile».

L'associazione, nata nel 1990, conta oggi una quarantina di soci.
Opera principalmente in quattro settori: cooperazione, cultura ed educazione, sostegno a distanza, scambi culturali e, attraverso questi ambiti, si mette al fianco dei più sfortunati nei loro paesi di origine, sostenendo il loro impegno per darsi una vita dignitosa.
Nello stesso tempo propone nel nostro territorio percorsi di educazione alla cittadinanza globale nelle scuole, sostegno a distanza per famiglie, singoli o gruppi, stage e tirocini per studenti universitari e soggiorni di condivisione nei luoghi dove sono attivi i progetti.

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