"Vi sia uguaglianza". Il progetto a sostegno delle parrocchie in difficoltà

Era stato annunciato nella Lettera post sinodale del vescovo Claudio Ripartiamo da Cana, come un segno diocesano e in occasione della Messa crismale di giovedì 28 marzo 2024 ha preso ufficialità e forma.

"Vi sia uguaglianza". Il progetto a sostegno delle parrocchie in difficoltà

È il progetto di sostegno delle parrocchie in difficoltà dal titolo Vi sia uguaglianza, con riferimento al passo della Seconda lettera ai Corinzi in cui san Paolo scrive: «non si tratta di mettere in difficoltà voi per sollevare gli altri, ma che vi sia uguaglianza. Per il momento la vostra abbondanza supplisca alla loro indigenza, perché anche la loro abbondanza supplisca alla vostra indigenza, e vi sia uguaglianza» (2Cor 8,13-14). Obiettivo dell’iniziativa voluta dal vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, è di riuscire a sanare situazioni particolarmente difficili di alcune parrocchie della Diocesi di Padova, che si trovano impossibilitate a ripianare debiti contratti in passato per opere ex novo o restauro di immobili.Un atto di carità a sostegno delle comunità maggiormente in difficoltà, che si appella al vincolo di solidarietà che lega le parrocchie e le rende sorelle anche nelle forme di mutuo aiuto.Il progetto, provvisto di un preciso regolamento è stato presentato ai parroci del territorio diocesano, accompagnato da una lettera del vescovo Claudio, che motiva e contestualizza la proposta nella consapevolezza che certe situazioni debitorie risentono anche di mancanze nelle valutazioni iniziali e di prospettiva.  Viene inoltre comunicata la prima parrocchia che sarà sostenuta, a partire dalla colletta della messa del Crisma 2024: la parrocchia di Calcroci, per un debito residuo pari a 609mila euro. Il regolamento prevede la costituzione di una commissione nominata dal vescovo che ha il compito di individuare ogni anno entro il mese di giugno la parrocchia da sostenere, da sottoporre all’attenzione del vescovo per la conferma entro il mese di settembre. Successivamente i vicari per i beni temporali e per la pastorale con l’ausilio dell’ufficio amministrativo presentano la proposta di sostegno al parroco e agli organismi di comunione della parrocchia individuata, definendo insieme le tappe, la comunicazione e le modalità operative del percorso di sostegno, a fronte di una relazione precisa e dettagliata della situazione e dell’origine e sviluppo della situazione di difficoltà economica. A seguire, in occasione del Giovedì Santo il vescovo comunica il nome della parrocchia e invita le altre parrocchie, secondo le possibilità, a contribuire con erogazioni liberali a fondo perduto all’abbattimento del debito gravante sulla comunità individuata. La raccolta durerà per un anno, fino alla Domenica delle Palme dell’anno successivo e qualora ce ne fosse bisogno il vescovo si impegna a mettere a disposizione un importo che potrebbe essere pari alla cifra donata dalle altre parrocchie, attingendo dal Fondo della carità del vescovo, similmente a quanto avvenuto con il progetto La carità nel tempo della fragilità, durante la pandemia da Covid-19.
Fonte: Ufficio Stampa Diocesi di Padova

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