Industria veneta: la ripresa si è già sgonfiata

I dati in chiaroscuro di Unioncamere Veneto sul secondo trimestre: fatturato estero +4,1 per cento, nuova frenata del mercato interno (+0,2 per cento). Exploit delle microimprese (+4,3 per cento) e lieve recupero dell’occupazione ma le previsioni tornano negative. Zilio: «Gli sforzi del Veneto rischiano di essere vanificati da una politica che sta riportando alla crisi».

Industria veneta: la ripresa si è già sgonfiata

Nel secondo trimestre 2014, sulla base dell’indagine congiunturale sull’industria manifatturiera di Unioncamere Veneto (realizzata con la collaborazione di Confartigianato del Veneto ed effettuata su un campione di 2.334 imprese con almeno 2 addetti) la produzione industriale ha registrato un incremento del +1,2 per cento su base annua (+3,3 per cento nel trimestre precedente). La variazione congiunturale destagionalizzata è stata del +0,7 per cento (+1,4 per cento precedente).
«Dati tutto sommato in chiaroscuro, che non devono indurre ad un facile ottimismo – sottolinea Fernando Zilio, presidente di Unioncamere Veneto – lo stucchevole spettacolo che continua ad offrirci la politica nazionale, tutta tesa a difendere il proprio "particulare" e dimentica delle reali condizioni critiche del paese, addensano sul nostro futuro nubi preoccupanti che rischiano di trasformarsi nella tempesta perfetta se il barlume di speranza acceso dalle promesse di riforma del governo Renzi dovesse dimostrare la sua sostanziale inconsistenza».
D'altronde lo stesso Renzi, intervenendo alla direzione del Partito democratico, ha dovuto riconoscere che l'auspicata ripresa italiana ed europea ancora non c'è. Il Pil italiano cala dello 0,1 per cento rispetto al primo trimestre dell'anno e dello 0,5 su base annua. La pressione fiscale rimane elevatissima. Anche in Veneto i dati lusinghieri dell'export si accompagnano a un mercato interno in stagnazione.

Di nuovo previsioni negative
Tornano così a farsi negative le previsioni degli imprenditori per i prossimi tre mesi: per la produzione il saldo è pari a -18,8 punti percentuali contro il +6,5 nel trimestre precedente. Per il fatturato -14,9 p.p. (+7,5 p.p. precedente), per l’occupazione -6,4 p.p. contro il +16,4 p.p. precedente. Ancora negative le previsioni per gli ordini interni (-21,7 p.p.). Unico segno positivo per gli ordini esteri (+0,1 p.p.) che però perdono 0,8 p.p.

Produzione
Sotto il profilo dimensionale la variazione positiva della produzione è stata determinata soprattutto dalle microimprese (+4,3 per cento), mentre imprese di maggiori dimensioni hanno registrato un aumento dello 0,7 per cento. Forte crescita per i beni di investimento (+2,4 per cento), meno marcata per i beni intermedi (+1,1 per cento) e di consumo (+0,9 per cento).
Per i settori le variazioni più importanti sono per l’alimentare (+4,6 per cento), macchine ed apparecchi meccanici (+2,8 per cento), carta e stampa (+2,6 per cento) e mezzi di trasporto (+2,3 per cento). Sotto la media regionale si attestano il settore del legno e mobile (+0,2 per cento), mentre risulta negativa la performance dei metalli e prodotti in metallo (-0,4 per cento).

Fatturato
Il fatturato totale ha evidenziato una dinamica positiva rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno (+1,2 per cento), in crescita del 4,9 per cento anche sul trimestre precedente.
La miglior performance è ascrivibile alle medie (+3 per cento) e micro imprese (+1,5 per cento); le grandi registrano invece il segno meno (-0,8 per cento). I settori con le variazioni più marcate sono stati mezzi di trasporto (+8,8 per cento), l’alimentare (+6,6 per cento), carta e stampa, tessile (entrambi +3 per cento). Negative le variazioni di marmo e vetro (-2,3 per cento), metalli e prodotti in metallo (-2 per cento).

Tutto merito dell'export...
La dinamica positiva del fatturato è ascrivibile all’andamento delle vendite all’estero, con un +4,1 per cento (+4,2 per cento precedente) rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. Un andamento determinato da tutte le dimensioni d’impresa ad eccezione delle grandi aziende (-0,2 per cento).
A livello settoriale variazioni positive per tutti i comparti, trainati dal tessile (+9,5 per cento), dall’alimentare e mezzi di trasporto (entrambi +9,3 per cento), legno e mobile (+9 per cento). Rispetto al trimestre precedente (+2,1 per cento) il fatturato interno registra una contrazione del -0,2 per cento determinato dalle imprese di grandi (-1,1 per cento) e piccole dimensioni (-0,9 per cento), mentre le performance di medie e microimprese sono positive (rispettivamente +1,1 per cento e +0,6 per cento).

Occupazione
Il mercato del lavoro ha registrato un lieve aumento del +0,6 per cento su base annua (-1,2 per cento trimestre precedente), che interessa quasi tutte le dimensioni ad eccezione delle grandi imprese che hanno subìto una forte perdita occupazionale (-5,2 per cento).
Sotto il profilo settoriale la migliore variazione è dell’alimentare (+8,3 per cento), forte diminuzione per marmo e vetro (-3,5 per cento), carta e stampa (-2,3 per cento).

«Le imprese ce la stanno mettendo tutta – sottolinea Giuseppe Sbalchiero, presidente di Confartigianato Imprese Veneto – ma, come indicano le previsioni per il futuro che gli imprenditori hanno fatto tornare in campo negativo, è il contesto politico a preoccupare. La stagione dei tweet e degli annunci deve finire. Le imprese si attendono azioni concrete sul fronte fiscale sopratttutto ma anche della burocrazia, eccessiva e soffocante, e del lavoro. Ora il Governo cambi passo per liberare gli imprenditori dalle catene che frenano lo sviluppo». 

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Fonte: Comunicato stampa