Pfas: il Governo dichiara lo stato d'emergenza. La soddisfazione della Regione Veneto

A mesi dalla richiesta della Regione Veneto, il Governo dichiara lo stato di emergenza per i Pfas nelle province venete di Vicenza, Padova e Verona.

Pfas: il Governo dichiara lo stato d'emergenza. La soddisfazione della Regione Veneto

Da settimane era nell’aria. Nel pomeriggio di mercoledì 21 marzo è arrivata l’ufficialità: il Consiglio dei Ministri ha decretato lo stato di emergenza per i PFAS in Veneto, la vicenda dell’inquinamento da derivati del fluoro, sospettati di essere cangerogeni, che da cinque anni agita migliaia di veneti tra le province di Vicenza, Padova e Verona.

«Dico che il tempo è galantuomo – si sfoga il governatore del Veneto Luca Zaia - ricordo che quando ho fatto la richiesta dello stato di emergenza per i PFAS a settembre dello scorso anno sono stato attaccato da mezzo mondo, dicendo che erano pure fantasie quelle di pensare ad un commissario e che il governo non l’avrebbe mai concesso. Vedo invece che ora la proposta che ho fatto è stata accolta, anche se ai tempi supplementari, da un governo che in pratica non esiste più. Peccato, perché così si sono persi un sacco di mesi».

«Pur essendoci stato comunicato da fonti romane nel 2013 che non vi fosse pericolo immediato per la popolazione – aggiunge l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin - come Regione ci siamo subito attivati e da allora abbiamo fatto molti passi avanti ponendo, in mancanza di intervento statale, dei limiti sia sulle acque potabili che sugli scarichi industriali, ma anche facendo delle indagini per rilevare la presenza nel sangue di valori PFAS. Proprio partendo da quanto emerso a seguito delle nostre indagini sanitarie, grazie ad importanti elementi in mano, ancora lo scorso settembre abbiamo attivato la richiesta al governo per lo stato di emergenza e nel frattempo abbiamo ulteriormente ridotto i limiti sulle acque potabili, fino ad arrivare ai valori più ristretti a livello mondiale. Unica regione d'Italia ad essersi attivata fin dal 2013. Grazie al nostro intervento, nella zona rossa, da mesi è garantita la totale assenza di PFAS nell'acqua potabile».

«Ora il nostro obiettivo – aggiunge il governatore Luca Zaia – è fare bene e fare in fretta, attraverso una struttura commissariale che ci permetterà di snellire le procedure e quindi anche realizzare velocemente il nuovo acquedotto. Conto che, nel giro di un anno, noteremo già i primi benefici e in due o tre potremmo arrivare al completamento dell’opera, cosa che in condizioni normali implicherebbe un tempo almeno doppio».

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