Uno di noi, la petizione del Movimento per la Vita non va ignorata

Medici, politici e giuristi sono chiamati a firmare la petizione “Uno di noi” promossa dal Movimento per la vita italiano che ha già raccolta quasi 2 milioni di firme di cittadini europei per riaffermare legittimamente che devono essere limitati i finanziamenti europei a programmi di ricerca che implicano la distruzione di embrioni umani.

Uno di noi, la petizione del Movimento per la Vita non va ignorata

C'è tempo fino al 9 maggio per aderire all'iniziativa “Uno di noi” promossa dal Movimento per la vita italiano. Una petizione, di respiro europeo, che vuole riaffermare, legittimamente e con forza, che devono essere limitati i finanziamenti europei a programmi di ricerca che implicano la distruzione di embrioni umani.

«Nel 2012-2013 – afferma Marcello Vinci, presidente del Movimento per la vita di Padova – sono state raccolte ben un milione e 900 mila firme di cittadini di 27 paesi europei. Ma sono rimaste lettera morta: c'è stato un silenzio assordante in merito in quanto la commissione europea non ha a oggi preso in considerazione l’iniziativa, ha quindi ignorato l’appello dei cittadini. Questo vuol dire calpestare i diritti dei cittadini stessi».

Si è quindi deciso di procede con una seconda fase della petizione, chiedendo a esperti in materia di salute, diritto e politica in tutta Europa di unirsi ai firmatari per riaffermare l’iniziativa “Uno di noi”, per riaprire un dibattito fondamentale. «Si chiede che non vengano finanziate ricerche che comportino la soppressione dell'embrione – continua Vinci – in base alla sentenza del 18 ottobre del 2011 della Corte europea di giustizia con sede in Lussemburgo, che ha definito l'embrione come l'inizio dello sviluppo dell'essere umano. Come Movimento per la vita puntiamo a tre obiettivi: affermare che l'embrione è vita, è uno di noi, e quindi oggetto di tutela e merita il rispetto della sua dignità e integrità; spingere le nazioni europee a lavorare in maniera più omogenea in materia di normativa; adottare un approccio metodologico che implichi la precauzione e la cautela, due termini essenziali dai quali non si può prescindere e che già in altri campi, come in quello ambientale, vengono applicati».

Per aderire all'iniziativa giuristi, politici e uomini di scienza possono accedere al sito internet italiano www.unodinoi.org oppure al sito europeo www.oneofusappeal.eu e firmare la testimonianza aderendo alla propria area di competenza. Ai singoli firmatari si domanda di divenire anche proponenti attivi dell'iniziativa, cioè di farla conoscere nel proprio ambiente professionale e di invitare i colleghi a sottoscriverla.

«La data ultima per la raccolta delle firme – conclude Vinci – è una data simbolo: il 9 maggio, infatti si festeggia l’Europa, in quanto in quel giorno nel 1950 è stata formulata per la prima volta l’idea di un'unità europea. La nostra richiesta è quindi che non venga ignorato l'appello dei cittadini europei e poi degli esperti che aderiranno».

Per info: http://www.mpv.org/uno_di_noi/ oppure i siti della petizione.

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