Ad Abano, Angoli di mondo presenta "Welcome" di Beppe Casales

L’associazione Angoli di Mondo, nell’ambito del progetto “Play together, creare coesione sociale tramite l’arte, la cultura ed il gioco”, sabato 6 maggio alle 21 ad Abano Terme presenta lo spettacolo Welcome di Beppe Casales per riflettere sul tema delle migrazioni.

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La migrazione è il filo conduttore della serata organizzata sabato 6 maggio alle 21 ad Abano Terme, al laboratorio culturale I'M (via Brustolon 3), dall’associazione Angoli di mondo nell’ambito del progetto “Play together, creare coesione sociale tramite l’arte, la cultura ed il gioco” realizzato da alcune associazioni locali con lo scopo di migliorare la coesione e l’inclusione tra persone e gruppi differenti che si trovano in condizioni di debolezza o a rischio di esclusione sociale, lavorando su un rafforzamento dei legami sociali e su una maggiore accettazione culturale di tutta la comunità di riferimento.

L’appuntamento di sabato è il secondo di un ciclo di tre incontri attraverso i quali Angoli di mondo cerca di esplorare le molteplici dimensioni dell’inclusione utilizzando le principali forme d’arte.

Dopo il laboratorio di osservazione e improvvisazione pittorica, realizzato a marzo per riflettere sul commercio equo, questa volta sono lo spettacolo Welcome di Beppe Casales e la mostra-installazione In my shoes gli strumenti scelti per riflettere sul tema delle migrazioni umane.

Welcome è un monologo che racconta la storia di una famiglia che scappa dalla Siria in cerca di fortuna in Germania. Il capo famiglia riesce a raggiungere l’Europa, ma la moglie e i figli si ritrovano bloccati a Idomeni e il padre è costretto a rientrare.

«Avevo voglia di raccontare cosa avviene lungo quella che è stata definita la rotta balcanica della migrazione – spiega Beppe Casales – L’occasione è arrivata un anno fa quando è iniziato lo sgombero del campo profughi di Idomeni, al confine con la Macedonia. Ho deciso di partire e aderire alla campagna di solidarietà attiva e monitoraggio #overthefortress al campo di Idomeni e nei campi governativi greci. Al rientro ho scritto lo spettacolo con la volontà di restituire umanità e dignità a persone che, troppo spesso, identifichiamo solo con delle etichette».
Durante la serata il pubblico potrà immedesimarsi in un migrante africano in fuga dalla guerra e ripercorrere le tappe del suo viaggio, il cui esito è determinato dalle scelte che compie e dagli ostacoli che incontra, grazie alla mostra-installazione In my shoes realizzata dal collettivo I'm mind di Khorakhanè.
L’ultimo incontro del ciclo si terrà dopo l’estate e sarà una riflessione sul lavoro e lo sfruttamento nelle filiere del tessile e del calzaturiero italiane ed europee.

Informazioni www.angolidimondo.it

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