La parrocchia Santi Felice e Fortunato fa parte del Vicariato di Limena. Conta 6.200 parrocchiani, con una partecipazione alla vita religiosa del 20 per cento.

Il toponimo Limina, ovvero confini, compare per la prima volta in un atto pubblico del 918, in cui l’imperatore Berengario I confermava ai canonici della cattedrale di Padova il possesso della “villa” di Limena. La chiesa, intitolata ai martiri Felice e Fortunato, fu edificata probabilmente prima del Mille.

Sulla destra del presbiterio della chiesa di Limena è possibile vedere un affresco staccato raffigurante la Comunione degli apostoli, risalente al primo quarto del 16° secolo. Sempre nel presbiterio si trovano due sculture in pietra bianca raffiguranti i santi Felice e Fortunato a cui la chiesa è dedicata. 

I servizi della Difesa

Il 20 aprile 918 l'imperatore Berengario I confermava ai canonici di Padova la proprietà dei beni e delle decime accordati dai sovrani che l'avevano preceduto: è il primo documento in cui emerge l'esistenza di un collegio di preti presieduto da un arciprete che ha come base la cattedrale di Padova. È anche la prima volta che vengono nominati paesi come Limena, Altichiero, Roncajette, Torre, Casalserugo, Albignasego, Noventa.

Quello dell’ic è un progetto per tutti e ben strutturato. È un progetto per essere cristiani in cammino. «Il lavoro di equipe – racconta Rossana Bartoli, catechista di Limena – moltiplica tante possibilità di proporre e consente inoltre di tenere alte le motivazioni di noi catechisti negli inevitabili momenti di difficoltà».

L’esperienza vincente del circolo Noi di Limena: «Ci piaceva l’idea di trattare argomenti che interessassero molto le persone. Ogni settimana, leggiamo sui giornali le storie di gente che ha salvato la vita a qualcuno con un massaggio cardiaco eseguito in maniera corretta, o per aver fatto respirare un bambino che stava soffocando. Perché non imparare anche noi queste cose?».

È tempo di sagra per la parrocchia di san Felice e Fortunato a Limena. Dal 12 al 16 agosto, infatti, nel Prà del donatore, c’è la festa dell’Assunta. Il programma prende avvio però già dal 4 agosto con l’inaugurazione, nell’oratorio della Beata Vergine del Rosario, della mostra “Santa Maria Assunta nell’Arte. Espressione di speranza”.

Due serate, il 28 aprile e il 5 maggio, organizzate dall’Osservatorio sul territorio nato 12 anni fa a Curtarolo che ruoteranno attorno alla domanda: sappiamo davvero accogliere? Lo scopo è affrontare questa questione centrale a partire dalle informazioni, in un confronto aperto con i sindaci della zona. Lo spunto è arrivato da un’omelia di don Marcello Milani a Curtarolo. Il 28 aprile, sarà lo stesso docente a inquadrare il fenomeno anche dal punto di vista biblico

Martedì 8 e giovedì 10 partiranno due percorsi formatici che mettono al centro la Sacra Scrittura. Elide Siviero, il francescano conventuale Andrea Vaona e altri specialisti si alterneranno per aiutare i fedeli, e in particolare gli operatori pastorali a entrare sempre più nella sacre scrittura per dare spessore al loro servizio.

Dal 12 al 16 agosto la comunità è in festa per Felice e Fortunato. Una mostra dedicata al tema del giubileo straordinario fa da prologo alla sagra all’interno dell’oratorio dedicato alla Vergine del rosario. Qui viene messa in rilievo l’attività di Caritas, Mano amica e di altri gruppi che esprimono misericordia nella quotidianità.

Il 28 e 29 novembre mons. Mattiazzo incontra un vicariato vitale, nel quale ogni comunità cristiana rappresenta un punto di riferimento per la realtà circostante. I giovani si formano insieme e la Caritas ha fatto passi da gigante per affrontare le nuove povertà.