Idee

I due ex premier italiani hanno lavorato, rispettivamente, a dossier su mercato unico e competitività. Proposte concrete che richiedono una maggiore convergenza politica ed economica dei Paesi membri: con la speranza che "non finiscano in un cassetto"

La festa del 25 aprile non può che essere di tutta la Repubblica, consapevole delle sue origini e dei suoi traguardi, ed è precisa responsabilità dei governi proporla come tale. Celebra la libertà, come base su cui sviluppare democrazia, giustizia sociale e sviluppo: il circuito virtuoso che ha permesso all’Italia di crescere e che oggi sembra essersi inceppato. Guardando alla sostanza culturale e morale, dunque politica, del 25 aprile, la priorità è riattivarlo.

S e anche spendesse 1.440 euro al giorno – che per molti equivale allo stipendio di un mese – impiegherebbe 1.774 anni per finire tutti quei soldi. Dunque, nemmeno immaginando di scialacquare un euro al secondo, giorno e notte, si troverebbe un significato al compenso chiesto da un uomo, in cambio del suo lavoro, all’azienda da lui stesso fondata.

L’emendamento al decreto per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), in base al quale si prevede che i consultori possano avvalersi anche della collaborazione di soggetti del terzo settore con una qualificata esperienza nel campo del sostegno alla maternità, è in linea con la legge 194/78. Quando si parla di maternità e gravidanza non si può fare a meno di considerare colui che abita il grembo della mamma: è uno di noi. Di qui un dovere pubblico di solidarietà molto importante: garantire alle donne la libertà di accogliere i figli, superando con loro gli ostacoli che una gravidanza difficile o non attesa può comportare

La malapolitica non può essere combattuta soltanto sul piano repressivo, come peraltro si continua a fare doverosamente. Il suo contrasto richiede un recupero forte della partecipazione