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I bambini e le donne sono in prima linea in queste crisi, con oltre 36 milioni di bambini sotto i 5 anni di età con malnutrizione acuta in 32 Paesi. L'attuale situazione nella Striscia di Gaza rappresenta l'80% di coloro che rischiano una carestia imminente, insieme a Sud Sudan, Burkina Faso, Somalia e Mali. I partner della Rete globale contro le crisi alimentari chiedono un “approccio trasformativo” per spezzare il ciclo della fame acuta

Il rapporto “Entre balas. Entendiendo la violencia político-criminal en México” (“Tra gli spari. Per capire la violenza politico-criminale in Messico”), elaborato dal centro studi México Evalua, Data Cívica, e la testata Animal Politico, presentato nei giorni scorsi, offre un aggiornato punto della situazione sugli omicidi e le minacce a candidati alle imminenti elezioni generali messicane, che si terranno il 2 giugno (si voterà non solo per le presidenziali, ma anche per il Parlamento, per i governatori di diversi Stati e per numerosi Comuni). Una delle curatrici del rapporto, Sandra Ley, ricercatrice di México Evalua, spiega al Sir: “La violenza inibisce la partecipazione, sia di coloro che sono disposti a candidarsi, sia dei votanti”

"C'è un divario che si sta ampliando tra un mondo tecnologico, che va sempre più avanti ed è sempre più strabiliante, e un mondo sociale che arranca nella sua umanità, nella capacità di comprendere i fenomeni, di capire dove vuole andare. E questo riguarda anche la politica. Non basta investire nell'intelligenza artificiale, se non sappiamo per quale fine stiamo investendo". Don Fabio Pasqualetti, decano della Facoltà di Scienze della comunicazione sociale dell'Università pontificia salesiana, sul ddl sull'intelligenza artificiale approvato dal Governo

“Quanto è successo ha mostrato in modo evidente l’ineluttabilità della soluzione dei Due Stati. Non c’è alternativa ai due stati che il permanere della guerra”: a 200 giorni di guerra tra Israele e Hamas a parlare ai media vaticani è il patriarca latino di Gerusalemme, card. Pierbattista Pizzaballa. Una lunga disamina che nasce dai 34 anni vissuti in Terra Santa e che gli fa dire che “questa è la prova più difficile che ci è toccato affrontare.

Le fotografie satellitari mostrano la distruzione totale tra il 28 dicembre 2023 e il 4 aprile 2024, della chiesa di San Giovanni Battista (S. Hovhannes Mkrtich), un punto di riferimento di 177 anni a Shusha. Le foto sono state pubblicate dal “Caucasus Heritage Watch”. Costruita dagli armeni nel 1847, la chiesa, nota anche come Kanach Zham (cappella verde), era stata danneggiata durante la guerra del 2020. La diocesi di Baku della Chiesa ortodossa russa nel rivendicare l'edificio si era impegnata a restaurarla. Ma la chiesa ora non c'è più