Iniziare insieme: AC e ufficio per la catechesi uniti per una comunità appassionata al vangelo

È stato presentato in tre serate e luoghi diversi della diocesi Iniziare insieme, il progetto, nato dal lavoro di un anno di collaborazione tra Azione cattolica e ufficio per l’annuncio e la catechesi, che offre indicazioni concrete per porsi insieme a servizio dell’iniziazione cristiana dei ragazzi. L’incontro era necessario e atteso e il numero dei partecipanti, 750, è stata la migliore cartina al tornasole.

Iniziare insieme: AC e ufficio per la catechesi uniti per una comunità appassionata al vangelo

«Questo lavoro – spiega don Enrico Piccolo, assistente diocesano unitario – arriva a risposta di una domanda grande e diffusa e anche di qualche incertezza e confusione: come l’Acr si colloca all’interno dell’iniziazione cristiana?».

La risposta?
«Sta innanzitutto nel rifiuto di una soluzione dall’alto, perché non esiste e non funzionerebbe. Si è fatto un grande ascolto delle esperienze già in atto, per coglierne ricchezze, fatiche, soprattutto orientamenti di fondo, che consistono in tre atteggiamenti irrinunciabili».

Quali?
«Va coltivata la stima reciproca tra chi opera nell’ambito catechistico e chi in quello della formazione associativa. C’è poi il dovere di porre al centro di ogni attenzione e confronto il ragazzo e il bene per lui, cioè accompagnarlo all’incontro con Gesù. Infine la consapevolezza che, perché tutto questo avvenga, è necessaria una continua e seria formazione, ognuno nel suo specifico e anche insieme».

Sono state individuate anche proposte concrete per dare vita a questa collaborazione nella comunità?
«Due che vanno valutate e scelte con profondo discernimento in consiglio pastorale e con educatori e catechisti: la collaborazione educatori-catechisti, che propone ai ragazzi un unico percorso con interventi alternati; oppure la collaborazione nella programmazione educatori-catechisti, che si sviluppa in percorsi differenziati. Qui non vale tentare spiegazioni: occorre prendere in mano il fascicolo e studiarlo, ma studiarlo insieme! Non si è voluto, inoltre, far mancare indicazioni, suggerimenti, strategie e scansioni perché ciascuna comunità arrivi a fare la propria scelta e a rendere fattiva questa collaborazione».

Come definirebbe questo progetto? 

«Una scelta di chiesa, di diocesi, che certo non offre una soluzione facile, ma contribuisce a star dentro la scommessa di rendere l’intera comunità responsabile e attrice dell’iniziazione cristiana dei piccoli. Per questo poi è necessario che siano i “grandi” i primi consapevoli e responsabili di questa scelta». 

Chi sono i “grandi”?
«Catechisti ed educatori, ancor prima i membri del consiglio pastorale e della presidenza parrocchiale di Ac, sempre insieme ai preti, e poi a tutti quanti in tanti modi in comunità offrono un servizio educativo. Va maturata, inoltre, la consapevolezza che siamo tutti al servizio dei genitori – credenti o meno – di questi ragazzi, per aiutarli nella scelta educativa alla fede, per i figli e magari anche per se stessi».

Iniziare insieme cosa dice quindi alle comunità?
«Rappresenta un ulteriore tassello a questo grande mosaico che la chiesa diocesana ha intrapreso: essere una comunità appassionata al vangelo e per questo chiamata a generare alla fede le nuove generazioni che crescono».

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Parole chiave: Ic (18), Iniziazione cristiana (26), Ac (342), azione cattolica (53), catechesi (21), catechismo (6)