La protesta del sociale in regione

Prima le associazioni delle persone con disabilità, handicap e distrofia muscolare, poi quelle di ciechi e sordi. In consiglio regionale arriva la protesta di ampi strati del sociale in rivolta contro il bilancio regionale che ha falcidiato le risorse mettendo a rischio i livelli essenziali di assistenza. In 13 mila chiedono anche le dimissioni dell'assessore Remo Sernagiotto. 

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Prima dell’avvio dei lavori in aula consiliare sul bilancio di previsione della Regione Veneto di ieri una delegazione delle associazioni dell’handicap ha consegnato al presidente del Consiglio Clodovaldo Ruffato una petizione sottoscritta da oltre 13 mila firme per chiedere il ripristino nel 2014 delle risorse regionali stanziate per la non autosufficienza e per i servizi alla disabilità.

"Ai diritti umani deve inchinarsi anche la giunta Zaia" è il titolo della petizione presentata da Fish, Anffas, Uildm a nome delle migliaia di persone disabili e delle loro famiglie che – hanno spiegato Flavio Savoldi e Ivano Platolino della Fish – non vedono più garantiti i livelli essenziali di assistenza a causa dei tagli ai servizi domiciliari, ai progetti di vita indipendente, ai centri diurni e residenziali.

Nel documento consegnato le associazioni ‘storiche’ dell’handicap chiedono le dimissioni dell’assessore al sociale Remo Sernagiotto «per il suo comportamento irriguardoso verso disabili e famiglie» e le «irragionevoli e confuse proposte». «Se da un lato la giunta regionale taglia il fondo per la non autosufficienza e l’handicap, dall’altro con la delibera 160 del 20 febbraio scorso – ha denunciato Elisabetta Gasparini della Uildm – finanzia con 197 mila euro il progetto “Aiutati” per la mobilità delle persone disabili. Un progetto che noi disabili riteniamo uno spreco inutile, anzi una vera e propria beffa».

Il progetto finito nel mirino delle associazioni dei disabili prevede la realizzazione di parcheggi per disabili, attrezzati con pannelli solari, telecomandi e allarme sonoro per attivare i passanti in aiuto ai guidatori disabili nella fase di carico e scarico della carrozzina. «Un'iniziativa destinata a inevitabile fallimento – ha chiosato la rappresentante dell’Unione italiana lotta contro la distrofia muscolare – perché un disabile non può rischiare di affidarsi all’aiuto saltuario e inesperto dei passanti. In questo modo si sottraggono risorse pubbliche ai veri servizi indispensabili che possono garantire autonomia e dignità». All’incontro con le associazioni dell’handicap hanno partecipato anche il vicepresidente Franco Bonfante (Pd) e il collega di partito Roberto Fasoli.

Oggi invece è stata la vota di una delegazione delle associazioni che rappresentano non udenti e non vedenti veneti. «Il Veneto era una regione modello per i servizi alle persone con disabilità sensoriale, ora invece con l’azzeramento dei fondi a bilanci siamo il fanalino di coda». Le associazioni dei sordi e dei ciechi hanno portato in consiglio la voce degli oltre 11 mila soci (3 mila non udenti e 8 mila non vedenti o ipovedenti in Veneto) per l’azzeramento nel bilancio di previsione 2014 dei contributi regionali all’Ente nazionale sordi e all’Unione italiana ciechi. Prima della ripresa stamane dell’esame in aula della manovra finanziaria.

il presidente regionale dell’Ens Giuliano Nicetto Boaretti e la presidente dell’Uic veneta Gabriella Zuccarato hanno incontrato il presidente del Consiglio regionale Clodovaldo Ruffato e i consiglieri regionali del Pd, IdV, Udc e Futuro popolare. «Nella bozza di bilancio non c’è più un euro per finanziare l’attività delle nostre sedi e servizi indispensabili per l’autonomia dei nostri soci», hanno spiegato i due presidenti. «Andiamo in aula con l’impegno di riuscire a ripristinare i 500 mila euro di contributo che la Regione Veneto ha garantire ogni anno ai due enti – ha promesso Ruffato – I problemi della disabilità, fisica, psichica o sensoriale, sono reali e interpellano in ugual misura maggioranza e opposizione».

Nel prossimo numero in distribuzione da sabato 8 marzo e disponibile on line, un ampio reportage a pagina 3 sui tagli operati dalla giunta regionale sul sociale che in quattro anni ha visto più che dimezzarsi gli stanziamenti.

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