Saccolongo. Chi studia in Patroteca ha un amico un più

Nella parrocchia di Santa Maria Assunta di Saccolongo, da cinque anni c'è la patroteca: un modo positivo per studiare nei locali del patronato. 

Saccolongo. Chi studia in Patroteca ha un amico un più

Lo studio spesso richiama a ciascuno di noi la memoria di anni in cui il desiderio di raggiungere un risultato, con le attese a esso legate – come un’interrogazione, sostenere un esame, raggiungere l’agognata laurea – si mescolava con la fatica dello studiare mantenendo quel minimo di concentrazione necessaria. È proprio con l’intento di condividere gioie e dolori di questa occupazione che nasce cinque anni fa nella parrocchia di Santa Maria Assunta di Saccolongo la "Patroteca", nome che fonde le parole patronato e biblioteca.

Questo spazio dedicato allo studio ha sede nel vecchio patronato di Saccolongo e il suo responsabile – o come dice di se stesso: «semplicemente colui che cinque anni fa ha voluto dare inizio a questa attività» – si chiama Massimiliano Fasolo, ventitreenne, studente universitario ed educatore dei giovanissimi in parrocchia. Negli anni questo giovane intraprendente, grazie alla costanza e all’entusiasmo, è riuscito a coinvolgere altri universitari che oggi costituiscono il “motore” di questa bella iniziativa.

«Tra noi giovani della parrocchia di Saccolongo – afferma Massimiliano – il patronato è considerato quasi come una “seconda casa”, non fosse altro che per le numerose ore che passiamo al suo interno tra riunioni e attività varie». E a proposito della “nascita” della Patroteca aggiunge che «un pomeriggio di alcuni anni fa, non trovando la giusta tranquillità a casa e avendo poi una riunione in parrocchia nel tardo pomeriggio, ho chiesto al parroco, don Paolo Marzellan, il permesso di studiare in patronato. La cosa aveva infatti due aspetti positivi: anzitutto il silenzio più assoluto e poi l’ottimizzazione delle tempistiche, potendo protrarre lo studio sino all’ultimo minuto prima dell’incontro previsto. Dalla piacevole e casuale prima esperienza, questa modalità si è ripetuta per tutta la mia prima sessione di esami e dopo cinque anni ancora funziona, coinvolgendo molti altri giovani tra cui diversi educatori della parrocchia e altri provenienti dalle realtà confinanti».

Tra le peculiarità dell’iniziativa c’è la tessera che viene consegnata annualmente ai vari fruitori del servizio come segno di appartenenza; poi per gli “studiosi” l’appuntamento di metà pomeriggio in cui si riuniscono per una pausa, per scambiarsi qualche parola, mangiare una merenda, riposare la mente. Anche don Paolo a volte partecipa a questo momento conviviale «e in più di qualche occasione ha portato lui stesso la merenda, con lo stupore e la gioia dei presenti» afferma Massimiliano. Il motto dell’iniziativa: «Chi studia in patronato studia con un amico in più», provare per credere.

Lunedì 3, memoria di san Biagio

Lunedì 3 febbraio ricorre la memoria di san Biagio, vescovo e martire. A Grumolo Pedemonte (up di Zugliano) risplende la chiesetta a lui dedicata e appena restaurata. Le messe vengono celebrate alle 10, alle 14.30 e alle 16.

Nei centri parrocchiali fioriscono le aule studio

Oltre alle esperienze di Saccolongo e di San Carlo all'Arcella che raccontiamo in questa pagina, sono molte le aule studio nate in questi anni negli ambienti delle parrocchie della Diocesi di Padova. Basta una semplice ricerca nel nostro sito www.difesapopolo.it per imbattersi nell'aula studio aperta nel centro parrocchiale di Tencarola meno di un anno fa, a ridosso della sessione degli esami universitari.

#noicisiamo è invece lo slogan che gli adolescenti di Legnaro hanno reso anche nome dell'aula studio che li accoglie, dalla prima alla quinta superiore, per lo studio e la preparazione degli esami di maturità. Anche negli spazi della centrale parrocchia di San Benedetto, a Padova, ha sede un'aula studio per adolescenti, ideata dalla pedagogista Elena Nobile e animata dal centro Train de vie. L'aula studio di Conselve accoglie negli spazi del patronato sia i ragazzi delle superiori sia gli universitari: è un incontro di generazioni, anche con gli anziani che arrivano per le bocce.

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