Conclave 2025: 17 cardinali africani tra pace, dialogo, missione e tradizione

Sono 17 i cardinali elettori africani che parteciperanno al Conclave, in rappresentanza di 15 Paesi. Portano con sé storie di dialogo, riconciliazione e impegno sociale. L’età media è tra le più basse del collegio, segno di una Chiesa giovane e missionaria

Conclave 2025: 17 cardinali africani tra pace, dialogo, missione e tradizione

Saranno 17 i cardinali elettori africani presenti al prossimo Conclave, pari al 13% del collegio, in rappresentanza di 15 Paesi. Anche se formalmente il numero totale di elettori africani è 18, il cardinale John Njue (Kenya, 1946), arcivescovo emerito di Nairobi, non parteciperà per motivi di salute. Una presenza significativa per un continente dove la Chiesa cattolica è in crescita, con comunità spesso giovani e dinamiche, impegnate nel dialogo, nella pace e nello sviluppo umano integrale. L’età media dei cardinali elettori africani è di 69 anni, tra le più basse del collegio, segno di una Chiesa giovane e missionaria.

Africa settentrionale
Dall’area nordafricana, fortemente segnata dalla presenza islamica, arrivano al Conclave figure impegnate nella testimonianza silenziosa della fede in contesti di minoranza. Cristóbal López Romero (1952), arcivescovo di Rabat e salesiano, ha vissuto il suo ministero tra Spagna, Bolivia e Marocco, dove ha promosso con determinazione il dialogo islamo-cristiano e l’impegno educativo. Berhaneyesus Demerew Souraphiel (1948), arcieparca di Addis Abeba, è stato presidente dell’Amecea (Associazione delle Conferenze episcopali dell’Africa orientale) ed ha guidato la Chiesa etiope in una fase delicata di tensioni interne, promuovendo il dialogo e la riconciliazione. Antoine Kambanda (1958), arcivescovo di Kigali, è il primo cardinale del Rwanda, sopravvissuto al genocidio del 1994 e impegnato in una testimonianza di speranza e ricostruzione. Jean-Paul Vesco (1962), arcivescovo di Algeri e domenicano, è attivo nel campo del dialogo interreligioso e della pace. Nakellentuba Philippe Ouédraogo (1945), arcivescovo emerito di Ouagadougou (Burkina Faso), è stato presidente del Simposio delle Conferenze episcopali di Africa e Madagascar (Secam), e ha operato con impegno per la promozione della pace in Africa occidentale.

Africa centrale
L’area centrale del continente presenta la più ampia varietà di provenienze e profili. Fridolin Ambongo Besungu (1960), arcivescovo di Kinshasa nella Repubblica Democratica del Congo e cappuccino, è tra le voci più autorevoli della Chiesa africana, impegnato nella difesa dei diritti umani e nella promozione della giustizia sociale. Dieudonné Nzapalainga (1967), arcivescovo di Bangui, è stato protagonista del processo di riconciliazione nazionale della Repubblica Centrafricana, operando in sinergia con le comunità musulmane. Jean-Pierre Kutwa (1945), arcivescovo emerito di Abidjan, ha guidato la Chiesa della Costa d’Avorio in un contesto segnato da tensioni politiche. Ignace Bessi Dogbo (1961), arcivescovo di Abidjan, è presidente della Conferenza episcopale ivoriana, attivo nella pastorale sociale. Arlindo Gomes Furtado (1949), vescovo di Santiago a Capo Verde, porta nel Conclave l’esperienza di una Chiesa insulare, aperta al dialogo e alla missione. Peter Ebere Okpaleke (1963), vescovo di Ekwulobia in Nigeria, è stato nominato cardinale da Papa Francesco dopo anni difficili legati al suo trasferimento dalla diocesi di Ahiara: simbolo di riconciliazione e resilienza, rappresenta una Chiesa fedele in un contesto segnato da sfide religiose e sociali.

Africa meridionale
Dalle regioni australi provengono cardinali legati al cammino di riconciliazione post-apartheid, alla lotta contro la povertà e alla tutela dell’ambiente. Stephen Brislin (1956), arcivescovo di Città del Capo, ha guidato la Conferenza episcopale sudafricana distinguendosi per il suo servizio nei contesti urbani complessi. Stephen Ameyu Martin Mulla (1964), arcivescovo di Juba, rappresenta il giovane Stato africano del Sud Sudan, segnato da gravi tensioni ma anche da una Chiesa vivace. Protase Rugambwa (1960), già segretario aggiunto del Dicastero per l’evangelizzazione, ha una lunga esperienza missionaria e formativa in Tanzania. Désiré Tsarahazana (1954), arcivescovo di Toamasina in Madagascar, è impegnato nello sviluppo umano integrale. Peter Turkson (1948), già a capo del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, è il primo cardinale ghanese e una figura di riferimento nella riflessione sociale della Chiesa. Robert Sarah (1945), già prefetto della Congregazione per il Culto Divino, è uno dei principali teologi del continente e voce influente della Chiesa africana a livello mondiale, noto per la sua spiritualità profonda e la difesa della liturgia e della fede.

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Fonte: Sir