Un dono speciale dello Spirito Santo. In cosa consiste esattamente l’infallibilità del Papa?
L'infallibilità papale ha dei limiti chiari. Si applica solo a questioni di fede e morale e richiede che il Papa parli in modo definitivo e solenne
L’infallibilità del Papa è un insegnamento della Chiesa cattolica che afferma che il Papa, quando parla ex cathedra (cioè in qualità di pastore supremo della Chiesa e sulla questione della fede o della morale), è immune dall’errore. Ciò significa che il Papa non può insegnare erroneamente sulla fede o sulla morale quando parla in modo definitivo e solenne. L’infallibilità papale ha dei requisiti specifici che devono essere soddisfatti affinché un insegnamento papale sia considerato infallibile:
- Il Papa deve parlare in qualità di pastore supremo della Chiesa cattolica, esercitando il suo ufficio di insegnamento definitivo sulla questione della fede o della morale. L’infallibilità si applica solo alle questioni di fede e di morale, non a questioni di natura scientifica, storica o politica.
- Il Papa deve esprimere il suo insegnamento in modo solenne e definitivo, indicando che sta pronunciando una decisione irrevocabile e vincolante per tutti i credenti. Non tutti i discorsi o le dichiarazioni del Papa sono considerati espressioni di insegnamento infallibile.
- L’insegnamento del Papa deve riguardare una questione di fede o morale che è già stata oggetto di riflessione e tradizione nella Chiesa. L’infallibilità papale non introduce nuovi dogmi o verità, ma preserva l’integrità della fede e della morale che sono state trasmesse nel corso dei secoli.
L’infallibilità papale non si applica a tutto ma solamente a specifici insegnamenti definitivi sulla fede e sulla morale. Non implica che il Papa sia immune dall’errore in tutti gli altri ambiti, né che sia dotato di infallibilità personale o impeccabilità. L’infallibilità papale è considerata un dono speciale dello Spirito Santo che preserva la Chiesa dall’errore nella sua missione di custodire e interpretare la Parola di Dio. L’infallibilità papale sottolinea l’autorità e la responsabilità del Papa come successore di San Pietro e capo visibile della Chiesa. Tuttavia, è importante distinguere l’infallibilità papale dalla persona del Papa stesso e riconoscere che l’infallibilità è un dono che si manifesta solo in circostanze specifiche e limitate. Questa realtà trova le sue radici bibliche nelle parole di Gesù a San Pietro. Secondo la tradizione cattolica, Gesù disse a Pietro: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa” (Matteo 16:18). Ciò viene interpretato come un segno di autorità e assistenza divina a Pietro e ai suoi successori nella guida della Chiesa. L’infallibilità papale fu poi definita come dogma nel Concilio Vaticano I nel 1870. Il Concilio stabilì che il Papa è infallibile quando parla ex cathedra, cioè quando parla come pastore supremo e in modo definitivo sulla questione della fede o della morale. Questa definizione fu accolta come un modo per preservare l’integrità e la coerenza della dottrina cattolica. L’infallibilità papale ha dei limiti chiari. Si applica solo a questioni di fede e morale e richiede che il Papa parli in modo definitivo e solenne. Non si estende a questioni di natura scientifica, storica o politica. Inoltre, l’infallibilità non significa che il Papa sia immune dall’errore in tutte le sue azioni o dichiarazioni, ma riguarda solo gli insegnamenti definitivi. Le pronunce infallibili del Papa sono rare. Nel corso dei secoli, solo un numero limitato di insegnamenti papali è stato riconosciuto come infallibile.
Paolo Morocutti