Dopo il Ramadan, inizia la festa per il digiuno concluso: ecco l'Eid al-Fitr
Anche la comunità bangladese si è riunita nel centro di preghiera nell'Arcella per pregare e mangiare assieme. La festa del fine digiuno, in giro per il mondo e anche in Italia, si è celebrata in due giorni differenti, il 5 e il 6 luglio, in base a diverse scuole di pensiero e all'avvistamento della luna nuova.
Terminato il Ramadan, per i musulmani è tempo di festa. Alla conclusione del mese nel quale, dall'alba al tramonto, i fedeli si astengono dal bere e dal mangiare, si celebra l'Eid al-Fitr, ovvero la festa del fine digiuno, una delle più importanti nell'islam. Anche la comunità bangladese, durante le prime ore della mattina di mercoledì 6 luglio, si è riunita nel centro di preghiera in via Jacopo da Montagnana, nell'Arcella, per pregare e mangiare assieme.
Come vuole la tradizione, durante la festività si fanno regali ai bambini, si indossano abiti nuovi e si raccolgono offerte peri i poveri e per i bisognosi. L'Eid al-Fitr segna anche l'inizio dello Shawwal, il decimo mese del calendario lunare islamico, ma non tutti i paesi lo celebrano nello stesso giorno: quest’anno, infatti, alcuni hanno festeggiato la fine del Ramadan il 5 luglio, altri il 6 luglio. Uno scarto temporale influenzato da interpretazioni religiose e usanze differenti: il susseguirsi dei mesi, infatti, segue la nascita e l'avvistamento della luna nuova e questo varia a seconda della latitudine in cui ci si trova. Pertanto per uniformare quanto più possibile i musulmani sparsi nel mondo, alcune scuole di pensiero oggigiorno si basano su calcoli astronomici o su decisioni “autorevoli”, altre, invece, seguono le indicazioni dell’imam che osserva la luna a occhio nudo o se si vive all'estero, adattandosi alla scelta del loro paese di origine.