Chiesa nel mondo

No ai “falsi messaggi della camorra”, sì alla limpida testimonianza di don Peppe Diana. Lo scrive il Papa, nella lettera inviata a mons. Angelo Spinillo, vescovo di Aversa, per il 30° anniversario dell’uccisione di don Giuseppe Diana. 

Papa Francesco nutre una speciale devozione per lo sposo di Maria e il padre putativo di Gesù, al quale ha dedicato una lettera apostolica, un anno speciale e un ciclo di catechesi. Ma le radici del suo rapporto di intimità spirituale con il "custode della Chiesa" risalgono alle origini della sua vocazione e del suo pontificato, iniziato undici anni fa

La vivace e mai spenta attualità del pensiero di Tommaso d’Aquino, maestro di tutti noi, si può mostrare in tanti modi e a partire da tante tematiche da lui affrontate nel suo percorso speculativo. Senza voler cedere alla tentazione neoscolastica, che porterebbe a ritenere il più grande pensatore italiano di tutti i tempi capace di risolvere tutti i problemi, anche quelli che la modernità e la post(neo)modernità pongono a tutti e a ciascuno di noi, mi sembra di poter segnalare tre aspetti, a mio avviso profondamente fecondi, del suo pensiero che interpellano il nostro presente

"Nella cerimonia al Cimitero monumentale è stata evocata da tutti l’immagine dei camion militari carichi di bare, un’immagine che fatto il giro del mondo in pochi minuti, ma il mio ricordo è invece legato al ritorno delle ceneri delle vittime, anche di quei feretri. Era l’8 aprile e quella volta erano i furgoni dei Carabinieri a riportare al Cimitero non 73 bare, ma centinaia di urne. Ai miei occhi fu un’immagine chiarissima di ciò che aveva rappresentato quell’uragano devastante nelle famiglie travolte dal virus, nelle singole persone che componevamo quelle famiglie", dice il vescovo di Bergamo

“Mi auguro che don Peppe non sia conosciuto dai giovani solo in modo superficiale, ma possa essere ascoltato quel suo invito a non fermarsi di fronte al male, a riconoscerlo e a non tacere davanti al male, non solo per denunciarlo, ma anche per sviluppare pensieri di attenzione al progresso vero civile, sociale e anche religioso di tutta la società”, dice al Sir il vescovo di Aversa

L'arcivescovo di Bologna e presidente della Cei ha aperto il Consiglio permanente soffermandosi sulla "priorità" della pace. "Tutt'altro che ingenuità" le parole di Papa Francesco: per la Chiesa "il valore della vita è superiore a ragionamenti o schieramenti". Alle elezioni europee votare “scegliendo responsabilmente i deputati che rappresenteranno i nostri valori". "Preoccupazione" per la tenuta del sistema Paese e appello per "nuovo welfare" e "piena applicazione" della legge sulle Dat

“Un sostegno, un’ancora”. Francesco Cacioni, 20 anni, definisce così la preghiera che nella sua vita è già “una certezza, qualcosa che c’è sempre, negli alti e nei bassi, e che mi aiuta a vivere bene le cose belle e ad avere supporto nei momenti più difficili”. Ecco allora che “tra le tante attività” quotidiane e sebbene non sia “sempre facile”, Francesco riesce a trovare del tempo da dedicare alla preghiera

Anna Guidetti, 25 anni, di Modena, ripercorre un periodo “buio” della sua vita, segnato in modo drammatico dalla scomparsa delle due nonne, a pochissima distanza l’una dall’altra: “Avevo toccato il fondo”, dice senza mezzi termini. Poi, un giorno, mentre mette in ordine la sua cameretta, ritrova la Bibbia regalatale dalla zia in occasione della Cresima. “Ho sentito di doverla aprire, ho letto un paio di Salmi. Ho voluto continuare e – racconta – mi sono imbattuta nel numero 61, la ‘Preghiera dell’esiliato’. L’ho letto di seguito una decina di volte, quelle parole, specialmente il versetto ‘sull’orlo dell’abisso io t’invoco’, erano le mie”

“Continuare a mettere i frutti della vostra ricerca a disposizione di tutti, specialmente là dove ce n’è più bisogno, come fate ad esempio contribuendo alla formazione di medici e infermieri africani, asiatici e mediorientali”. È l’invito del Papa, nel testo preparato per l’udienza alla comunità dell’ospedale Bambino Gesù, letto da mons. Filippo Ciampanelli, della Segreteria di Stato. 

Oggi, 15 marzo, ricorre il 13° anniversario dello scoppio della guerra in Siria. Il Sir ha raccolto la testimonianza di mons. Hanna Jallouf, francescano della Custodia di Terra Santa, vicario apostolico di Aleppo, che denuncia: "Nessuno parla più della Siria. Offuscata da altri conflitti, a Gaza e in Ucraina, sembra scomparsa dalle agende diplomatiche e anche dai notiziari e dalle pagine dei giornali. Ma qui la gente continua a morire e a soffrire"