Padova, per il nuovo ospedale se ne riparla tra un anno

È muro contro muro tra Zaia e Bitonci. Otto anni di riflessioni, progetti, studi di fattibilità (un'eternità) sono fermi al palo e non solo non hanno prodotto nulla di concreto, ma nemmeno hanno indicato ai cittadini quale ospedale devono aspettarsi. E soprattutto dove. L'impressione è che a dettare i tempi siano ormai solamente le scadenze elettorali. Tra otto mesi tocca alle elezioni regionali. Prima di allora  del nuovo ospedale difficilmente si avranno notizie.

Padova, per il nuovo ospedale se ne riparla tra un anno

Se ne parla ormai da otto anni, ma il nuovo ospedale di Padova pare non voler vedere la luce.

Nella lunga trattativa tra le parti – la regione, il comune e, anche se più defilata, l’università – siamo infatti a un punto morto. Dato per acquisito che nessuno vuole conservare l’esistente, appaiono inconciliabili le posizioni del sindaco Bitonci che vuole a tutti i costi un “Giustinianeo del terzo millennio” esattamente dove sorge l’attuale e quella del governatore Zaia, convinto che la soluzione migliore rimanga Padova ovest.

In questo muro contro muro, il capoluogo rischia di perdere l’ospedale a vantaggio di un comune dell’hinterland e le amministrazioni che accoglierebbero di corsa il polo sanitario d’eccellenza non mancano: si parla di Legnaro e Saonara, ma anche di Limena e Selvazzano. Intanto il tempo passa.

Alle elezioni regionali mancano otto mesi e i più sono pronti a scommettere che per almeno un altro anno sul nuovo ospedale non si muoverà foglia. Il Pd nel frattempo si gode la lotta intestina al Carroccio e sogna di conquistare palazzo Balbi. In una stagione in cui la politica sembra completamente asservita al personalismo, e ogni nuovo eletto fa tabula rasa di quando pensato, stabilito, predisposto, a farne le spese è dunque anche il maggio presidio sanitario della città.

Non solo. Alla finestra, defilata sì ma interessata, sta anche l'università che aspira a un polo che possa mantenere ai vertici nazionali una scuola di medicina che di certo non può vivere e mantenere il lustro semplicemente per la grande tradizione e i fasti del passato. Il rettore Zaccaria, tra l'altro, in una prospettiva in cui il policlinico lasci il capoluogo, fiuta l'affare: i 90 ettari accanto all'Agripolis a Legnaro pronti per completare un grande polo della salute padovano, sono infatti di proprietà dell'ateneo.

In ogni caso, prima delle elezioni regionali non sembrano esserci i tempi tecnici per riprendere daccapo il procedimento per l'individuazione dell'area e arrivare all'apertura dei cantieri. Se ne riparla tra un anno dunque, e l'esito delle urne regionali avrà effetti di certo non trascurabili per Padova. 

Nel numero in distribuzione a partire da sabato e disponibile on line un ampio servizio con la cronistoria della vicenda e un'intervista al consigliere regionale Claudio Sinigaglia.

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