Campo Laudato Si’: a Caserta un progetto di Chiesa per il creato, i giovani e i fragili. Mons. Lagnese: “Laboratorio di pace e accoglienza”
A Caserta il sogno condiviso con Papa Francesco prende forma: un’ex area militare diventa spazio di rigenerazione umana e ambientale. Il Patriarca Bartolomeo ospite dal 1° al 3 maggio per la lectio magistralis e una preghiera ecumenica. Mons. Lagnese: “Vogliamo farne un luogo dove la speranza si fa concreta”

“Il Santo Padre, fin dai primi giorni del mio ministero a Caserta, manifestò grande attenzione per questo progetto. Mi fece capire quanto tenesse alla riqualificazione di quell’area, invitandomi a occuparmene con cura e visione pastorale”. Lo racconta mons. Pietro Lagnese, vescovo di Caserta e arcivescovo di Capua. Il “Campo Laudato Si’ Caserta” nasce così: su un terreno di 33 ettari nel centro della città, un tempo giardino vescovile, poi base militare sotto il Regno dei Borbone e infine deposito di mezzi corazzati: “È un luogo che ha attraversato la storia e ora vogliamo restituirlo alla città come segno di rinascita”. Tornato nella disponibilità della diocesi e dell’Istituto di sostentamento del clero, il campo è diventato simbolo di rigenerazione sociale e ambientale: “Abbiamo voluto trasformarlo in un luogo dove si potesse coniugare Laudato si’ e Fratelli tutti. Non solo verde e natura, ma inclusione, legalità, accoglienza. Una vera officina di cittadinanza”.
Tre anniversari e una visita ecumenica. Dal 1° al 3 maggio il Campo ospiterà una visita di rilievo ecumenico e spirituale: quella del Patriarca ecumenico Bartolomeo. “Lo avevamo già invitato alla seconda edizione del Festival Laudato Si’. Ci disse che era dispiaciuto di non poter partecipare e che sarebbe venuto volentieri in altro momento. Così è nata l’idea di questo evento, che unisce tre anniversari significativi: i dieci anni della Laudato si’, i 1.700 anni dal Concilio di Nicea e gli 800 anni del Cantico delle Creature”, spiega il vescovo. Il Patriarca parteciperà il 2 maggio a una preghiera ecumenica nella basilica di Sant’Angelo in Formis, con la presenza dei rappresentanti delle confessioni cristiane della Campania. In serata, al Teatro Garibaldi, terrà una riflessione sul tema “La speranza dono dello Spirito”, all’interno del ciclo di catechesi giubilari promosse dalla diocesi. “Gli abbiamo chiesto di aiutarci a riflettere sul rapporto tra lo Spirito Santo e la speranza cristiana, fondamento della testimonianza ecclesiale in questo tempo fragile”, aggiunge mons. Lagnese.
Un campo per la città, un segno per tutti. Il momento culminante sarà sabato 3 maggio, con l’inaugurazione ufficiale del Campo Laudato Si’, dove il Patriarca terrà una lectio magistralis sull’impegno delle Chiese nella cura del creato. “Abbiamo pensato a un evento che tenesse insieme spiritualità, cultura, impegno civile e presenza istituzionale – afferma il vescovo –. Perché
il cambiamento si realizza solo con il coinvolgimento di tutti”.
Accanto al Patriarca interverranno mons. Antonio Di Donna, presidente della Conferenza episcopale campana, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, la prefetta Lucia Volpe e il generale Giuseppe Vadalà, commissario per la bonifica dei siti contaminati. “Ci saranno anche rappresentanti del mondo del volontariato, della scuola, dell’associazionismo laico. Il nostro obiettivo è fare del Campo uno spazio di dialogo stabile tra mondi diversi, che spesso non si incontrano”. L’opera “Rinasce la speranza”, un murale di 4.500 mq realizzato dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti, farà da sfondo all’iniziativa:
“Dove prima c’era cemento e silenzio, oggi ci sono arte e partecipazione. È il segno concreto di una comunità che riparte”.
La sfida di trasformare parole in vita. “Sogno un luogo dove i più fragili possano sentirsi accolti e ascoltati”, continua mons. Lagnese. “Uno spazio dove le generazioni possano dialogare, dove i giovani trovino formazione, i migranti cittadinanza, le persone con disabilità opportunità. Siamo nella Terra dei fuochi, ma vogliamo farne una terra di benedizione. E questo sogno lo stiamo costruendo insieme”.
Il Campo è pensato come spazio permanente di educazione alla legalità, all’ecologia integrale e alla pace: “Papa Francesco ci ha insegnato che i grandi testi devono diventare stile di vita. La Laudato si’ non deve rimanere nel cassetto, ma tradursi in opere e processi”.
E conclude: “Quest’anno cattolici e ortodossi hanno celebrato insieme la Pasqua. È un segno forte. Le Chiese possono camminare unite, portando al mondo un messaggio di speranza. Il Patriarca Bartolomeo sarà con noi proprio per questo: per seminare fraternità e custodire insieme il futuro del creato”.