L'esercito migliore del mondo? È da 15 anni che gli Usa non vincono una guerra

Democratici o repubblicani, l’esercito degli Stati Uniti non si tocca. Tutti sono convinti che siano le forze armate migliori del mondo, ma a leggere i dati così non sembrerebbe. Il rapporto è stato pubblicato online dal sito americano www.tomdispatch.com, in virtù del Freedom of information act che consente la pubblicazione di documenti riservati se chi li detiene non riesce a motivarne la segretezza.

L'esercito migliore del mondo? È da 15 anni che gli Usa non vincono una guerra

Democratici o repubblicani, l’esercito degli Stati Uniti non si tocca.
Nel 2001 George Bush affermava convinto che«L’America ha il miglior esercito che il mondo abbia visto». Barack Obama, lo scorso anno, dichiarava:«Le nostre truppe sono la migliore forza da combattimento nella storia del mondo».
E Trump? Da tre mesi “comandante in capo”, ha fatto capire che per tornare a “rendere grande l’America”, come recitava il suo slogan elettorale, è necessario rendere ancora più grande l’esercito, aumentando le spese militari.

In febbraio il nuovo inquilino della Casa Bianca è andato in visita alla famiglia del primo soldato morto sotto il suo mandato, il Navy Seal William Ryan Owens, 36 anni, rimasto ucciso in Yemen, dove dal 2002 gli Usa sono impegnati in azioni di bombardamento.
Quello delle Yemen è uno degli scenari bellici analizzati dal Socom, il Comando delle operazioni speciali degli Stati Uniti che coordina i corpi d’elite come Navy seal, Rangers e Berretti verdi. Rientra nella categoria “zona grigia”, che identifica tutte quelle operazioni militari condotte al di fuori della guerra tradizionale. L’analisi del Socom afferma che se la guerra tradizionale è il “paradigma”, il “modello ideale”, la zona grigia è la “prassi”.
E considerando questa “zona grigia”, il bilancio di successi degli Stati Uniti è molto magro. Il rapporto è stato pubblicato online dal sito americano www.tomdispatch.com, in virtù del Freedom of information act che consente la pubblicazione di documenti riservati se chi li detiene non riesce a motivarne la segretezza.

Dal 2001 al 2016, gli Usa sono intervenuti in Iraq, Afghanistan, Filippine, Yemen, Somalia, Libia, Uganda e Siria.
La maggior parte sono conflitti ancora in corso. Il Socom sintetizza così i risultati di queste guerre: due sconfitte (Iraq e Libia) e sei pareggi. Nel decennio precedente, gli Usa sono risultati sconfitti in Somalia, hanno pareggiato in Iraq, ad Haiti, in Liberia, Albania, Afghanistan e Sudan.
Le vittorie hanno riguardato l’intervento in Bosnia e in Serbia. Un’altra importante operazione degli anni ’90 è stata la vittoriosa Desert Storm, durante la Guerra del Golfo.
Il Socom la considera uno dei cinque principali conflitti a partire dalla Prima guerra mondiale (vinta), passando per la Seconda guerra mondiale (vinta), la guerra in Corea (pareggiata) e la guerra del Vietnam (persa). Nell’insieme, in100anni gli Stati Uniti si sono cimentati in 64 guerre, collezionando 12 vittorie, 9 sconfitte e 43 pareggi. Fa riflettere il fatto che, tolte le cinque guerre tradizionali (le due guerre mondiali, Corea, Vietnam e Desert Storm), rimangono 59 conflitti che rientrano nella zona grigia, con un bilancio di 9 vittorie, 8 sconfitte e 42 pareggi.

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