La storia di Bovolenta

La storia di Bovolenta

Il “bovo” che dà nome al paese era il lento gorgo creato dall’incontro del Bacchiglione e del Vighinzone, lungo cui sorgeva l’abitato prima del Mille. Al centro dominava il castello che il vescovo Gauslino aveva fatto costruire nel 956, ma il borgo era particolarmente vitale già in epoca romana. Il toponimo compare per la prima volta in un documento del 1027, quando Litolfo di Carrara donò alcuni suoi terreni in Bovolenta all’abbazia di Carrara Santo Stefano. La sua chiesa, intitolata a sant’Agostino e consacrata dal vescovo Milone intorno al 1090, era una pieve di una certa importanza, guidata da un arciprete e da più di un sacerdote ordinario (da un atto del 1146 si apprenderà che vi era una collegiata di quattro canonici) e riscuoteva le decime di tutto il territorio di Bovolenta. Quell’edificio fu distrutto da un incendio e nel 1141 ricostruito a tre navate, poi consacrato una seconda volta dal vescovo Bellino. Nel 1642 fu ampliato grazie alle offerte dei fedeli. Nel 1476 papa Sisto IV concesse i benefici al convento dell’ospedale San Francesco di Padova. Da allora il vicario perpetuo di Bovolenta, che rimaneva però arcipretale, venne presentato dal priore dell’ospedale e investito ufficialmente dal vescovo. Quando l’ospedale di Padova divenne comunale, nel 1798, fu il sindaco della città, a cui era passato il giuspatronato di Bovolenta, a presentare il vicario: un diritto che cessò nel 1907. Nello stesso anno venne restaurato l’antico campanile, risalente al 1224, ma rialzato nel 1860; cinquant’anni dopo venne sormontato da una nuova cuspide. La comunità è molto legata al compatrono, san Gabriele dell’Addolorata. Nel febbraio del 1945 al santo venne dedicato un altare e nel 1971, in occasione del cinquantesimo anniversario della sua canonizzazione, l’arcipretale assunse il titolo di santuario. Nel 2008 è stata restaurata la facciata della chiesa, mentre nel 2009 è stata sistemata la scuola materna. Tra 1920 e 1963 dal territorio di Bovolenta nacquero le parrocchie di Fossaragna e Brusadure e la curazia di San Lorenzo.

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