Pellegrini in carrozza. Il santuario mariano, dove i pellegrini arrivano una volta all'anno... in carrozza

Quest’anno il pellegrinaggio in carrozza si svolge il 29 maggio

Pellegrini in carrozza. Il santuario mariano, dove i pellegrini arrivano una volta all'anno... in carrozza

A Telgte si iniziano a scaldare i motori. O meglio, si iniziano a lustrare i ferri. Perché il 29 maggio, festa dell’Ascensione, a farsi sentire non saranno i cavalli dei motori, ma i cavalli in carne e ossa, con zampe e zoccoli, code fluenti e criniere intrecciate con nastri colorati. Saranno loro i protagonisti del tradizionale pellegrinaggio in carrozza al santuario di Telgte.

Telgte è una cittadina tedesca di circa 20mila abitanti, nella regione della Renania Settentrionale-Vestfalia, circa 80 chilometri a nord di Düsseldorf e circa 13 chilometri da Münster. Crocevia delle rotte commerciali provenienti da sud verso il Mare del Nord e il Mar Baltico, Telgte sorge in un punto del fiume Ems, in cui il corso d’acqua poteva essere attraversato con un guado.

Nei pressi della porta settentrionale della città, il Münstertor, si trova la Marienlinde, un tiglio estivo di circa 750 anni, uno degli alberi più antichi di tutta la Germania. Un albero che intreccia la sua storia con quella di Maria. Da qui il nome “Marienlinde”, il tiglio di Maria. Secondo la tradizione, infatti, dal suo legno è stata ricavata l’immagine della Madonna Addolorata oggi conservata nel santuario di Telgte, visitato ogni anno da oltre 100mila pellegrini. La statua, realizzata attorno al 1370, raffigura Maria seduta dritta, mentre regge sulle sue gambe il corpo di Gesù deposto dalla croce. In origine l’immagine mariana apparteneva alla Confraternita di nostra Signora e alla chiesa di San Clemente. Veniva portata in testa alle processioni locali, avvolta in un manto prezioso e ornata con una corona. Conclusa la guerra dei Trent’anni, che devastò l’intera regione, il principe vescovo di Münster, Christoph Bernhard von Galen, dispone che ogni anno si faccia un pellegrinaggio da Münster a Telgte. Siamo nel 1651. Trascorrono tre anni e il vescovo von Galen nomina Telgte come principale luogo di pellegrinaggio per la diocesi di Münster. Nei quattro anni successivi fa costruire una cappella e tra il 1658 e il 1663 viene realizzata quella che oggi tutti conoscono come la via dei pellegrini. A sovrintendere ai lavori incarica Johann Blankenfort, che all’epoca era rettore del collegio dei gesuiti. Blankenfort fa erigere cinque edicole bifacciali, dedicate alla vita di Maria. Sul lato di Münster mostrano i dolori e su quello di Telgte le gioie di Maria. Il flusso di fedeli verso Telgte inizia ad aumentare quando, nel 1701, il principe vescovo Friedrich Christian von Pelttenberg ordina a tutte le parrocchie del Münsterland occidentale di recarsi in pellegrinaggio a Telgte. Poco più di un secolo più tardi è un gruppo di laici ad iniziare la tradizione dei pellegrinaggi da Osnabrück. È il 26 marzo 1852 quando alcuni cittadini del centro abitato che sorge a 41,5 chilometri di distanza si recano dal vescovo ausiliario di Osnabrück, Carl Anton Lüpke, per chiedergli il permesso di compiere un pellegrinaggio a Telgte in occasione della festa della Visitazione della Vergine Maria. Il permesso viene concesso il 30 marzo, con delle disposizioni ben precise, che oggi potrebbero farci sorridere. La processione, infatti, doveva iniziare dal Johannistor di Osnabrück, i pellegrini dovevano avere un loro stendardo, che doveva essere conservato nella chiesa di San Giovanni e srotolato solo quando attraversavano Telgte. Non solo. Il vescovo aveva ordinato anche loro di astenersi dal bere liquori e altre bevande alcoliche lungo tutto il cammino. A guidare inizialmente la processione non erano religiosi o sacerdoti. Le cronache raccontano che il primo a guidare i 25 pellegrini, nel 1852, è il maestro sarto M. Conrad Specht, che per l’occasione indossa un abito nero. L’anno successivo i fedeli che prendono parte alla processione sono 200, l’anno dopo ancora sono 1.500. Vista la grande partecipazione, nel 1856 il vescovo ordina che il cappellano della parrocchia di S. Giovanni sia la guida spirituale dei pellegrini. 

Durante gli anni di guerra, del Kulturkampf, della prima guerra mondiale e sotto il nazionalsocialismo, dal 1938 al 1944, il pellegrinaggio viene vietato. Ma i pellegrini non si fermano e continuano a recarsi a Telgte, fingendosi viaggiatori. Dopo la seconda guerra mondiale, nel 1947, al pellegrinaggio partecipano in 7mila. C’è un solo anno in cui, dal suo avvio, il pellegrinaggio non si è tenuto. Nel 2020, quando a interrompere una storia lunga 168 anni, è stato il Covid. 

E Telgte diviene protagonista, anche del racconto del premio Nobel per la letteratura Günther Grass “L’incontro a Telgte” (1979), dove lo scrittore tedesco trasferisce l’esperienza del “Gruppo 47” – movimento culturale sorto a Monaco di Baviera nel 1947 e scioltosi nel 1967, di cui facevano parte giovani letterati e scrittori emergenti tedeschi – nella Germania del 1647, provata dalla guerra dei Trent’anni. 

Ma quand’è che prende il via la tradizione dei pellegrinaggi in carrozza a Telgte? È il 1988 e la città festeggia i 750 anni della sua fondazione. Per celebrare questo anniversario, il club di equitazione Gustav Rau Westbevern, la parrocchia di S. Maria e la città decidono di organizzare quello che, col passare degli anni, è divenuto un appuntamento sempre più popolare. Sono circa un centinaio le carrozze trainate da cavalli, provenienti dal Münsterland, Emsland e Sauerland, che in questi decenni si sono messi in viaggio nella festa dell’Assunzione alla volta di Telgte, richiamando i vecchi tempi, quando i contadini si recavano in chiesa ancora con i carri trainati dai cavalli. 

Le prime carrozze arrivano al Planwiese, grande prato cittadino, alle prime ore del giorno. È una sfilata di frisoni, islandesi, cavalli dei fiordi, avelignesi o pony. E poi le Landau (carrozze di gala), i calessi, i carri di primavera e le carrozze da caccia del Münsterland, decorate a festa per l’occasione. Alle 11.30 la Messa all’aperto per tutti i partecipanti al pellegrinaggio e poi, nel pomeriggio, la presentazione delle carrozze con la premiazione delle tre carrozze più belle e successivamente, la sfilata per le vie del centro storico.

E così anche quest’anno – come possiamo leggere sull’account Ig della città di Telgte – “gli zoccoli torneranno a sferragliare sul selciato del centro storico. Quest’anno il pellegrinaggio in carrozza si svolge il 29 maggio. L’evento annuale è organizzato ancora una volta dal club di equitazione e Gustav Rau Westbevern, dalla parrocchia S. Maria e dalla città di Telgte”.

Quella di quest’anno, però, sarà la penultima edizione. Ad annunciarlo sono gli stessi organizzatori. “Per quanto l’evento sia molto apprezzato dal pubblico, le iscrizioni dei conducenti di carrozze sono in forte calo da diversi anni. Tutti i tentativi di invertire questa tendenza sono falliti. Per questo motivo il club di equitazione, in qualità di organizzatore principale, ha deciso a malincuore, in accordo con gli altri partecipanti, che l’ultimo pellegrinaggio si svolgerà il giorno dell’Ascensione 2026”.

“Da anni cerchiamo di contrastare il calo dei partecipanti – afferma Michael Gausepohl, responsabile del club di equitazione – ma sta diventando sempre più difficile”. “Vogliamo finire quando ancora la manifestazione ha una discreta partecipazione, senza attendere che si presentino troppe poche carrozze”. Dispiaciuta anche Annika Becker, responsabile del settore turismo e cultura di Telgte. Per Michael Langenfeld, parroco della parrocchia di S. Maria, il pellegrinaggio in carrozza, con la sua particolarità, ha contribuito a far conoscere ancor più il santuario mariano. Per il futuro è ottimista. “Siamo abituati ad attraversare processi di trasformazione. In futuro ci concentreremo sul pellegrinaggio in bicicletta, che sta coinvolgendo sempre più persone”. Partito per la prima volta nel 2012, il pellegrinaggio in bicicletta vede i pellegrini arrivare da Osnabrück in sella alle tradizionali due ruote o con quelle a pedalata assistita. 

A cavallo o in bicicletta, particolare è che i pellegrini che si recano a Telgte hanno in media meno di 30 anni. Questo lascia intendere che “pregare con i piedi” abbia un futuro.

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Fonte: Sir