Settimana Santa, lettera aperta alla famiglia. Questi giorni santi ci permettono di vivere i grandi misteri che la vita di Cristo ci ha donato e li contempliamo insieme

Dovremmo coltivare sempre molta gratitudine per il tempo di Quaresima che ci è stato dato di percorrere, pensando che ogni anno si tratta di una grande occasione di conversione che ci viene offerta e che non possiamo lasciare disattesa

Settimana Santa, lettera aperta alla famiglia. Questi giorni santi ci permettono di vivere i grandi misteri che la vita di Cristo ci ha donato e li...

Cara famiglia, anche quest’anno il Signore ci concede di vivere la sua Pasqua e siamo entrati nella settimana santa. Dovremmo coltivare sempre molta gratitudine per il tempo di Quaresima che ci è stato dato di percorrere, pensando che ogni anno si tratta di una grande occasione di conversione che ci viene offerta e che non possiamo lasciare disattesa. Ora questi giorni santi ci permettono di vivere i grandi misteri che la vita di Cristo ci ha donato e li contempliamo insieme, sapendo che siamo nel cuore dell’anno, in quella che viene chiamata “settimana autentica”. Dopo i primi tre giorni, giovedì santo poniamo il nostro cuore all’istituzione dell’Eucarestia, fonte e culmine della liturgia e nella quale si fonda l’unità della Chiesa. L’auspicio, cara Famiglia, è che possa sempre trovare nel pane e nel vino che divengono corpo e sangue di Cristo quell’alimento vero che sostiene le tue giornate, dando senso e orientamento al tuo andare. Inoltre noi viviamo in questo giorno speciale la lavanda dei piedi. Guarda Gesù che si piega a lavare i piedi ai suoi discepoli. È un messaggio grande per tutti i tuoi membri, il nostro Maestro ci educa al servizio reciproco, rendendoci docili e pronti all’ascolto dei fratelli più piccoli e più bisognosi, nella consapevolezza liberante che servire è regnare.

La sera di quel giorno, celebrata la Messa in Coena Domini, ti auguro di poterti raccogliere attorno alla tavola in spirito di unità e condivisione, ancora una volta rendendo grazie. Sarà anche l’occasione per benedire il Signore per tutti gli amici sacerdoti nel giorno dell’istituzione del sacerdozio ordinato e magari concedersi una cena conviviale che anticipi i festeggiamenti pasquali. L’indomani, invece, il venerdì santo, è il giorno del digiuno e dell’astinenza. Un tempo in cui possiamo sperimentare con la morte di Cristo tutte le nostre morti corporali e spirituali. È un giorno in cui a parlare è la croce ai cui piedi puoi deporre tutte le tue fatiche e le tue sofferenze. In queste ore, attraverso le celebrazioni della Parola, con la lettura della Passione e la santa tradizione della Via Crucis siamo invitati a renderci solidali con tutte le situazioni in cui l’umanità è messa in croce. Oltre alla preghiera per sé, ti invito a farti carico del dolore innocente di tante famiglie che vivono l’orrore della guerra, la precarietà della vita a causa delle calamità naturali, dell’indigenza e della fame. Guardare alla croce di Gesù ci rende tutti più uniti nel bisogno di credere che Cristo ha condiviso fino all’ultimo la condizione di uomo e ha patito come e più di ciascuno di noi per donarci salvezza.

Anche il sabato è un giorno di silenzio: il Signore è stato deposto dalla croce e giace nel sepolcro ed è come se il tempo si fermasse in attesa speranzosa di quello che la mente da sola non riesce a concepire. Può esserti d’aiuto, famiglia, in queste ore, andare un po’ in disparte, dove la natura prende il posto dei rumori della città. Qui ti sarà più facile riprendere il filo di ciò che sappiamo, ma ci è chiesto ogni anno di rivivere con spirito nuovo. È necessario che il Messia patisca la morte di croce per vincere una volta per tutte la grande battaglia. In questo tempo la lettura più approfondita della Parola ci rende più saldi nella fede e ci illumina, in particolare quei brani che mettono in collegamento le Scritture dell’Antico Testamento con la rivelazione del Nuovo e che anticipano la venuta del Signore Gesù.

Infine, cara famiglia, ti invito a partecipare alla grande Veglia pasquale, la Veglia più importante di tutte le altre veglie, quella in cui si celebra la resurrezione di Gesù. Quello che umanamente è impossibile e che egli, invece, ha vissuto mantenendo la promessa di vita eterna che ha fatto a ciascuno di noi. Lasciati sorprendere dall’annuncio che egli è risorto e vivo e sarà con noi fino alla fine dei tempi. La presenza di Gesù risorto a fianco dei nostri passi quotidiani da oggi è una verità nuovamente rinnovata e non possiamo che ricevere questa buona notizia con uno stupore e una meraviglia sempre nuovi.

Cara famiglia, la Pasqua ti invita ad essere coraggiosa, a ritrovare nuovo slancio per testimoniare il Vangelo sulle strade che percorri, ciascuna con le sue dimensioni, i suoi modi, il suo stile…. perché Cristo viva attraverso le nostre parole e i nostri gesti, in una comunione che il memoriale della Pasqua ha ravvivato con il soffio dello Spirito.

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Fonte: Sir