Campiscuola, soggiorni, pellegrinaggi: quelli già programmati, probabilmente salteranno. Che fare in caso di caparra già versata?

L’estate 2020 – da molti già programmata con soggiorni, pellegrinaggi e campiscuola – sarà quasi sicuramente molto diversa rispetto alle attese. E già tante parrocchie, sospese nel limbo del dubbio sui mesi che verranno ma con la certezza di una maggiore cautela da parte delle famiglie, hanno preso la decisione di annullare campi, viaggi ed esperienze.

Campiscuola, soggiorni, pellegrinaggi: quelli già programmati, probabilmente salteranno. Che fare in caso di caparra già versata?

Con una nota ufficiale don Massimiliano Zoccoletti, direttore dell’Ufficio diocesano turismo, sport e tempo libero della Diocesi di Padova, ha voluto rispondere a una domanda che già in molti si pongono: come comportarsi per i pellegrinaggi annullati e per i soggiorni e campiscuola, che “probabilmente” non si terranno, se si è già versata la caparra?

«Secondo la Gazzetta ufficiale del 2 marzo 2020, in funzione dei punti 3 e 9 dell’articolo 28, i rimborsi verranno esclusivamente gestiti come voucher nominali di pari importo – ha scritto don Zoccoletti – Tale voucher avrà validità di un anno dall’emissione». Così dice la legge, ma don Massimiliano Zoccoletti offre alcuni consigli più precisi: «Relativamente ai pellegrinaggi o ai viaggi in genere, la cosa migliore è dialogare con il tour operator. In alcuni casi si riesce a ottenere, già da ora, il rimborso della caparra, ma l’orientamento sembra essere, per tutti, la trasformazione di questa in un voucher da “rispendere” per lo stesso o un altro viaggio, nel giro di un anno. La stessa cosa vale per le prenotazioni di un albergo o casa vacanze o casa in autogestione».

Alle parrocchie e agli enti che possiedono una struttura si chiede di non trattenere le caparre considerando le prenotazioni annullate, ma di trasformarle in voucher, così, allo stesso modo, si chiede alle parrocchie di accettare i voucher e non chiedere indietro le caparre. «Certamente dispiace lasciare, oggi, in sospeso anche piccole somme – ammette don Zoccoletti – ma pensate alla tragedia di chi è gestore di queste strutture, a tutt'oggi ancora in forse per la stagione estiva e senza sapere come le si potrà aprire».

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)