Mese del Seminario. La chiamata del Signore interpella tutti. Ora e qui

Mese del Seminario Fino a domenica 1° ottobre – Giornata del Seminario – le parrocchie sono invitate a pregare e raccogliere offerte per i seminaristi del Maggiore. Accompagnate dal tema scelto quest’anno: “Gli stessi sentimenti di Gesù Cristo” (Fil 2,5)

Mese del Seminario. La chiamata del Signore interpella tutti. Ora e qui

Padova e il suo Seminario, un legame indissolubile che da decenni prende forma a settembre, intitolato nella nostra Diocesi proprio “Mese del Seminario”, con l’obiettivo di permettere l’incontro – reale o spirituale – tra l’istituto in cui da secoli si formano i presbiteri e le comunità parrocchiali. Si apre quindi, come da tradizione, un percorso comune da questa domenica al 1° ottobre, Giornata del Seminario, in cui in ogni chiesa si potrà pregare e raccogliere offerte per i seminaristi e i loro educatori, mentre La Difesa racconterà a ogni numero un frammento dello sfaccettato mondo delle vocazioni di cui il Seminario è simbolo. In questa prima uscita ci introduce al cammino don Mattia Francescon, da un anno direttore dell’ufficio diocesano per la Pastorale delle vocazioni che con il Seminario e la Pastorale dei giovani sta rinnovando l’offerta della Chiesa di Padova per chi si interroga sulla propria vita.
Don Mattia, il Mese del Seminario riguarda chiunque coltivi la sua fede e di certo nella vita ha incontrato un prete che lo ha sostenuto, indirizzato, abbracciato. Ma che cosa dice nello specifico a chi, giovane oppure no, non si sta interrogando su un possibile futuro da presbitero?
«Il Seminario è un luogo fisico in cui alcuni giovani passano un tempo preciso in formazione prima dell’ordinazione. Il Seminario è così “incontrabile” e diventa per tutti noi un monito: permettiamoci di interrogarci sulla nostra vocazione, il Signore ci chiama ora e qui, dove siamo, perché offriamo una risposta generosa, grande, ma alla portata della nostra persona. Ogni vocazione nasce dal contesto in cui ci troviamo, esattamente come ci sta dicendo il Sinodo diocesano sui ministeri battesimali. Potremmo tradurre la domanda vocazionale così: di cosa ha bisogno la mia comunità di fede che solo io posso darle? In che cosa tocca proprio a me? Ci sono molti carismi che Dio dona alla comunità, ognuno ne accoglie uno e lo rende un ministero». 
Il dono di sé per gli altri è un tratto forte della vita e della vocazione presbiterale, ma non solo: è di ogni cristiano. Eppure sembra cozzare con la cultura in cui viviamo.
«Se non consideriamo questo aspetto della nostra vita, rischia di mancarci un elemento essenziale e questa mancanza potrebbe portarci a mendicare dei surrogati della dimensione del dono. Molti fenomeni legati all’auto-realizzazione non sono altro che atti compensatori di questa mancata auto-donazione. Se non ci spendiamo per gli altri, rischiamo di concentrarci solo sull’efficienza della nostra vita, dipendendo dall’approvazione degli altri, elemosinando consensi, come molti fanno sui social, e specie tra i giovani sottoponendosi a veri e propri ricatti affettivi: se io non servo gli altri, potrebbero essere gli altri a servirsi di me. Tutto ciò ci dice che se ci manca il donarci per gli altri, ci manca un aspetto essenziale della nostra umanità. Questo ci ha mostrato Gesù. Così il Seminario, ma in generale ogni tipo di ricerca vocazionale, maschile e femminile, aiuta a incontrare giovani che si interrogano su come rispondere all’amore che li ha raggiunti, a chi donarsi, consapevoli che Dio ha destinato loro doni grandi perché diventino a loro volta dono».
Il tema scelto per questa edizione del Mese del Seminario è “Gli stessi sentimenti di Gesù Cristo”, un passaggio della Lettera di san Paolo ai Filippesi. Quale messaggio veicola?
«Questo verso che troveremo della liturgia del 1° ottobre ci ha appassionato perché esplorare i sentimenti di Gesù significa andare in profondità nella relazione con lui ed è proprio nel profondo che il Signore chiama e il Seminario vorrebbe condurre lì i propri giovani. In secondo luogo, quella frase ha le sue origini nella cura che san Paolo come pastore aveva per la comunità di Filippi; l’apostolo è un credente che ha a cuore la sua comunità proprio come il prete, opera per mantenerla viva nella fede, capace di affrontare le prove della vita e mettere al centro la concordia e l’unità. Condividere ed esplorare i sentimenti di Gesù è una meta alta per qualsiasi comunità, ma questo permette anche di comprendere quale sia la forma di vita più attraente per un giovane, amplia il mondo interiore, porta a riconoscersi in Gesù che ha mostrato ai suoi apostoli il suo coraggio, il suo amore, ma anche la sua umiltà»
Viviamo un passaggio storico in cui sembra che le vocazioni scarseggino, i seminaristi e i preti calano. Quale atteggiamento dovrebbero assumere le comunità cristiane?
«La preghiera è il primo passo: sembra banale, ma possiamo ripartire con una rinnovata fiducia sul fatto che quando chiediamo qualcosa al Signore, e lo chiediamo con convinzione e fede, lui risponde. Possiamo poi qualificare tutto quanto facciamo nelle nostre parrocchie con un’attenzione vocazionale, senza creare nulla di nuovo, ma essendo consapevoli che ogni proposta può far sorgere una domanda nel cuore di un giovane, può far percepire che Dio chiama e coinvolge: anche nella preparazione di un grest o di una sagra. Infine, occorre anche che qualcuno nella comunità ponga la domanda vocazionale a un o una giovane: a volte una parola chiara e liberante, una proposta fatta da un prete o da un laico, sapendo che esiste un ufficio diocesano dedicato con strumenti e percorsi, fa scoccare una scintilla».

Proposte e materiali per l’animazione del mese
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Nel sito vocazionipadova.it sono presenti una serie di proposte (come invitare un seminarista o un educatore del seminario) e tutti i materiali predisposti dall’ufficio di Pastorale delle vocazioni per vivere il Mese del Seminario: la locandina, alcune immagini da usare nei social, la preghiera per le vocazioni, alcuni canti e gli accorgimenti per le liturgie del mese di settembre.

Missione Giovani

Il Mese del Seminario è prezioso per le comunità parrocchiali perché da anni, una o più parrocchie diocesane ospitano la Missione Giovani che quest’anno sarà a Limena dal 16 al 24 settembre. «Le parrocchie vengono contagiate ed edificate dalla presenza tra loro dei seminaristi per una settimana – assicura don Francescon – Ci sono testimonianze che rimangono nel tempo nella vita delle persone, la Missione aiuta i giovani e aiuta a ringiovanire: crea una comunità dal cuore giovane»

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