«Portiamo avanti l'eredità di Maddalena Donati»

A poco più di un mese dalla morte in montagna di Maddalena Donati, il gruppo scout Fse Padova 4, la ricorda attraverso una raccolta fondi per realizzare una nuova sede nella parrocchia del Crocifisso. Ad animare l'iniziativa "Tigrotto sotto il baobab" è l'affetto per una ragazza capace di essere scintilla di vita per chi la incontrava. 

«Portiamo avanti l'eredità di Maddalena Donati»

«È il nostro angelo custode. La sentiamo vicina nell’eredità spirituale che ci ha lasciato e che parla attraverso il suo sorriso, la sua dedizione, la sua semplicità».

A poco più di un mese di distanza dalla scomparsa di Maddalena Donati, il capo scout vittima della montagna, l’amica Silvia Spinelli ne parla con affetto e dolcezza. Dalle sue parole traspare la convinzione che l’anima di “Maddi” risplenda in Paradiso, indicando la strada al gruppo Padova 4 della Federazione scout d’Europa, a cui la 29enne partecipava fin da ragazzina. Nonostante gli impegni di lavoro e il trasferimento da Albignasego a Vicenza, Maddalena non aveva smesso di farsi in quattro per la sezione femminile che una decina di anni fa aveva contribuito a fondare.

E anche adesso la sua tenacia continua a essere un faro, tanto che i suoi compagni, insieme al marito Guido, hanno dato vita al progetto "Tigrotto sotto il baobab”: una raccolta fondi per realizzare la nuova sede del gruppo scout Padova 4 sui terreni donati da una benefattrice alla parrocchia del Crocifisso. «Vorremmo dedicare un altare a cielo aperto a Maddalena – spiega l’amica Silvia, capo gruppo – in modo da ricordarla non solo nella preghiera ma anche attraverso le opere. Lei era il nostro “tigrotto spontaneo” perché, oltre alla resistenza fisica, era capace di stemperare gli attriti con un sorriso. Il riferimento al baobab invece allude all’idea di un rifugio grande e accogliente come quello che vorremmo creare per i nostri scout. Non solo: l’albero africano rispecchia l’amore di Maddalena per la natura e in particolare per i boschi». 

Cresciuta a San Candido, condivideva con il marito, alpino paracadutista in servizio a Verona, la passione per la montagna. Così il 28 gennaio, giorno del compleanno di Guido, aveva deciso di organizzare una ciaspolata sul monte Coppolo. Ma sulla via del ritorno la neve ghiacciata le ha teso una trappola fatale.

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