Tempo di scelte. L’ora di religione? Ecco a cosa serve per davvero

La religione è celata più o meno velatamente in numerose forme d’espressione umana. Nei testi delle canzoni, nei quadri, nei romanzi, in poesia. Il cattolicesimo ha segnato profondamente lo sviluppo culturale e sociale del nostro Paese e dell’Occidente intero, come attestato da letterati, filosofi e artisti.

Tempo di scelte. L’ora di religione? Ecco a cosa serve per davvero

È un peccato che l’ora di religione, per alcuni, venga percepita come poco interessante e si decida di non avvalersene, sottovalutando il legame intrinseco che unisce la nostra cultura e il cristianesimo. Ecco, basandomi sulla mia esperienza personale, penso sinceramente che le cose stiano diversamente. Innanzitutto, non si tratta di un incontro di catechismo. La lettura di alcuni brani della Bibbia, quel grande codice dell’Occidente, è una parte rilevante della lezione, ma viene proposta con l’intento, non gravoso, di riflettere sulla nostra epoca. Durante l’ora di religione si ha modo di staccare la spina dalla quotidiana frenesia scolastica e di sintonizzarsi su altre frequenze, condividendo le proprie idee, scaturite dal confronto con la classe su tematiche piuttosto personali e complesse. Non si tratta di una “oretta di relax”, ma di uno spazio a disposizione dello studente per imparare a sviluppare un pensiero critico puntuale. Il mio professore propone spesso l’attività del “dibattito”, durante la quale si dimostra che non può esistere un cristianesimo, o una qualsiasi altra religione, che non abbia a che fare con l’uomo nella sua globalità, che non cerchi d’incarnarsi nella vita di tutti i giorni e, quindi, anche in quegli aspetti che richiedono un impegno morale nei confronti dell’altro e della società. Gli studenti sono chiamati a scegliere delle tematiche “scottanti”, a proposito delle quali organizzare un vero e proprio confronto verbale con i compagni per sviscerarne i punti principali. In seguito a una fase di ricerca e di informazione, ha luogo il dibattito, sostenuto dalla somministrazione di brevi questionari per raccogliere le prime idee. La parte più stimolante è quella della condivisione, dell’incontro di pensieri, talvolta divergenti, che offre una prospettiva differente dalla quale considerare uno stesso argomento. Il professore partecipa alle conversazioni, fornendo un collegamento tra il tema affrontato, la Bibbia e la saggezza che deriva dalla grande tradizione cristiana, spesso indirizzando il dibattito verso considerazioni di natura etico-religiosa. Questa attività mi ha particolarmente colpito perché ha dischiuso i miei occhi sulla incredibile attualità dei contenuti biblici, declinabili in svariati ambiti della vita contemporanea e mai da considerarsi “obsoleti”, superati. In conclusione, considero la lezione di religione cattolica come un’importante opportunità per conoscere se stessi in relazione alla realtà in cui siamo quotidianamente immersi e dare voce al proprio punto di vista, in un reciproco scambio tra studenti ed insegnante sempre aperto e rispettoso.

Filippo Cerato
4A liceo scientifico Curiel - Padova

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)