L'Arcella è il quartiere più giovane di Padova (o meno vecchio) con più nascite e meno decessi

I dati dell'ultimo annuario statistico pubblicato dal Comune di Padova pre-pandemia, dicono che l'età media nel quartiere Nord è di circa 45 anni e mezzo rispetto ai 47 di tutta la città. A influire su questo trend - che conferma una tendenza acquisita degli ultimi anni - è il tasso di natalità (il più alto tra tutti) e l'indice di mortalità (il più basso). Sono aumentati i residenti stranieri, ora il 29.25 per cento degli arcellani: la comunità cinese diventa la seconda e scavalca i cittadini moldavi. Una nota sui minorenni stranieri a Padova: dei 7.113 registrati all’anagrafe e che non hanno ancora compiuto 18 anni, ben 2.569 vivono nell’Arcella

L'Arcella è il quartiere più giovane di Padova (o meno vecchio) con più nascite e meno decessi

in foto evento Grandi Scuole Arcella 2018

L’Arcella è il quartiere più giovane di Padova. O se volete, il meno vecchio. L'ultimo annuario statistico pubblicato dal Comune , che fa riferimento all’anno 2019, costituisce un'occasione preziosa per aggiornare le conoscenze sulla realtà del territorio, l’eterogeneità degli abitanti e misurarne l'evoluzione statistica. Soprattutto perché è l’ultimo report equilibrato prima della pandemia di Covid-19 che, inevitabilmente, avrà ricadute anche sulle statistiche 2020.

Innanzitutto una nota tecnica: la suddivisione amministrativa in aree urbane ha portato l’Arcella propriamente detta ad accorparsi all’interno di un più generico quartiere 2 – Nord con l’unione dei rioni San Carlo e San Bellino (anche se nella visione collettiva sono già empiricamente confluiti nell’unica grande Arcella) e Pontevigodarzere.

L'età media è di 45,47 anni rispetto ai 47,06 di tutta Padova

L’età media, dicevamo. Se quella padovana aumenta passando da 46,66 anni nel 2016 a 47,06 nel 2019, quella degli arcellani diminuisce toccando quota 45,47, poco inferiore ai 45,90 anni della vasta area 6 – Ovest che comprende Brusegana, Cave, Brentelle, Sant’Ignazio, Montà, Ponterotto, Sacro Cuore e Altichiero. Questo perché, tra i numerosi indicatori demografici raccolti dal centro statistico del Comune di Padova, il quartiere Arcella traccia una fisionomia differente dalle aree limitrofe sotto differenti aspetti: sebbene Padova storicamente sia una città con una presenza maggiore di soggetti anziani rispetto ai giovani, secondo l’indice di vecchiaia (il rapporto tra la popolazione con 65 anni e oltre e la popolazione con meno di 15 anni - ogni 100 abitanti), l’Arcella, infatti, è il secondo quartiere che sta invecchiando meno su cui pesa, in positivo, il dato relativo alle nascite (il rapporto è calcolato tra il numero di nati vivi dell'anno e l'ammontare della popolazione residente su 1000) con 8.05 – in calo rispetto ai calcoli 2017-2018 (8.89) – ma comunque nuovamente il più alto a Padova, quasi il doppio rispetto zona centro con 5.08. Un dato che alza sensibilmente la media padovana che si attesta su 6.67.
Più basso è anche l’indice di mortalità ossia il rapporto tra il numero dei decessi nell'anno e l'ammontare della popolazione residente su 1000: all’Arcella il tasso è 8.50, mentre in centro si va sui 17.02, oltre il doppio.

Una nota sui minorenni stranieri a Padova: dei 7.113 registrati all’anagrafe e che non hanno ancora compiuto 18 anni, ben 2.569 vivono nell’Arcella. I dati del 2019 confermano, dunque, l’inversione di trend già evidenziata nel report degli anni precedenti il che ci porta a dire che in questo quartiere c’è dell’altro, anche dal punto di vista narrativo: non più un quartiere anziano o dormitorio, ma un flusso continuo di giovani famiglie che si stabiliscono, studenti e nuove nascite.

Toccata quasi la soglia dei 40 mila abitanti

Al 31 dicembre 2019, gli abitanti sono 39.750, il numero più vicino a cifra tonda per eccesso dell’ultimo lustro: in crescita rispetto al 2018 (39.613), 2017 (39.253) e al 2016, che nei cinque anni recenti ha registrato il numero più basso, 39.066. Dal 2000 – quando si registravano 38.365 residenti – il quartiere ha visto un piccolo, ma costante aumento di unità su unità a differenza di altre zone di Padova che gradualmente si stanno spopolando.

Ma l’Arcella è il quartiere più popoloso? L’unità amministrativa Sud-Est, in realtà, registra 47.028 residenti, in un’area però ben più vasta e che accorpa più centri abitativi come Voltabarozzo, Guizza, Salboro o Madonna Pellegrina. Nel quartiere Nord, o per traslazione Arcella, a segnare la differenza con la restante composizione territoriale di Padova è, infatti, la densità di popolazione: se la media è di 2.276 abitanti per chilometro quadro, al di là del cavalcavia Borgomagno risiedono 5.922 cittadini sempre per kmq. A San Bellino si sta molto stretti: un picco “anomalo” di oltre 10 mila abitanti. Per intenderci, nel tessuto urbano padovano, solo nella zona del centro che comprende piazza delle Erbe, piazza della Frutta e piazza dei Signori, si tocca 8.622 abitanti per lo stesso raggio chilometrico; a Granze, invece, tralasciando la zona industriale il numero è di 502.

Aumentano gli stranieri: ora sono il 29.25 per cento degli abitanti

E che dire degli stranieri che hanno deciso di stabilirsi nel quartiere a nord di Padova? Sui 35.461 che vivono a Padova (dato del 31 dicembre 2019 – in lieve calo rispetto al biennio 2017-2018) ben 11.627 dimorano tra i rioni prima Arcella, Borgomagno, San Lorenzo, San Carlo, San Filippo Neri, San Bellino, Santissima Trinità, San Gregorio e Pontevigodarzere (in aumento rispetto ai 10.744 dell’anno prima). La popolazione straniera, dunque, corrisponde al 29,25 per cento degli arcellani rispetto al 27 per cento del 2018. La più popolosa e anche la più radicata da tempo continua a essere le comunità rumena con 3.283 abitanti, mentre quella cinese con 1.218 supera nel 2019 quella moldava con 1.111. E’ cresciuta anche la presenza di bengalesi e nigeriani, di poco sopra le mille unità, a cui seguono marocchini, albanesi, filippini, pachistani, indiani.

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