Campo di volontariato tra i Maasai: si cercano medici, infermieri e clown

Un campo di volontariato organizzato in Kenya a Capodanno dalla onlus bolognese La nostra Africa. Call aperta per artigiani, studenti in medici e infermieristica e, per la prima volta, aspiranti clown: “La fantasia è l’espressione delle nostre emozioni più pure”

Campo di volontariato tra i Maasai: si cercano medici, infermieri e clown

Un campo di volontariato invernale in Kenya, presso le comunità Maasai, nel distretto di Kajiado, a sud di Nairobi. È l’obiettivo de La nostra Africa onlus, realtà bolognese impegnata in quella zona da oltre 10 anni a sostegno del diritto allo studio dei più piccoli. Il campo si terrà dal 19 dicembre al 2 gennaio 2021, e la onlus ha fatto partire la call per i volontari.

“Il campo di volontariato internazionale – spiega La nostra Africa – è un momento particolare dell’attività dell’associazione in totale condivisione tra i volontari e il popolo Maasai, con il desiderio di costruire insieme un progetto comune. Il volontario deve essere una persona particolarmente predisposta alla condivisione e deve avere uno spiccato spirito di adeguamento perché si troverà a vivere spalla a spalla con il popolo Maasai lavorando, cucinando, mangiando e giocando con loro. Durante il campo si dormirà per terra con il sacco a pelo, non ci sarà corrente elettrica, non ci sarà acqua corrente e i ritmi delle attività giornaliere saranno dettate dal sole. Sarà un momento che segnerà un cambiamento nella propria vita, un cambiamento di valori e metterà anche in discussione tante certezze”.

Coinvolti nel progetto, oltre a muratori, imbianchini, insegnanti, artigiani e falegnami, studenti di medicina, infermieristica e, per la prima volta, aspiranti clown. “Il coinvolgimento degli studenti di medicina e infermieristica nasce per rispondere a un problema molto sentito in savana , ovvero la difficoltà di accesso alle cure mediche e ai servizi sanitari”, spiega la onlus. Saranno organizzate delle visite alle comunità Maasai fornendo cure mediche di base, cure di ferite minori, trattamenti per malattie dermatologiche, lavaggi oculari e controllo dei parametri vitali. I volontari saranno coinvolti nella realizzazione di campagne di sensibilizzazione per promuovere la consapevolezza delle malattie trasmissibili, educazione sessuale e prevenzione. E gli aspiranti clown? “Abbiamo deciso di aggiungere un nuovo progetto nei villaggi Maasai. Il clown, da tempo, è entrato a far parte attivamente dell’ambiente sociale, basti pensare ai clown-dottori che operano negli ospedali. La caratteristica principale del clown è la sua capacità di mettersi in gioco: attraverso il naso rosso, definito come ‘la maschera più piccola del mondo’, dà libero sfogo alla fantasia, che non è intesa come invenzione di qualcosa che non esiste, ma al contrario come libera espressione delle nostre emozioni più pure”.

Per i volontari – aspiranti clown inclusi – che prenderanno parte al campo saranno organizzati 3 incontri formativi (Sviluppo alla cooperazione internazionale; Essere Maasai, la vita nella savana; I diritti dei bambini e delle donne Maasai) prima della partenza durante i quali si avrà modo di conoscersi, avere una percezione dell’ambiente in cui si vivrà e di cosa si andrà a fare durante il campo. La partecipazione a tutti i corsi di formazione è obbligatoria.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)