Lutto nel mondo del volontariato. Anna Donegà rimane ancora tra noi

Da più di dieci anni ed esattamente fino a un mese fa, Anna Donegà, per un periodo anche con lo pseudonimo Camilla Lideo, ha scritto di volontariato e bene comune nelle pagine mensili del Csv di Padova e Rovigo all’interno della Difesa.

Lutto nel mondo del volontariato. Anna Donegà rimane ancora tra noi

Il suo stile misurato e pulito fin dalle prime righe rivelava la sua personalità sempre positiva e determinata a portare a termine quanto faceva ogni giorno. Nella vita come nel lavoro. Per qualche anno, è stata anche nostra corrispondente per il Piovese raccontando di parrocchie, eventi, realtà sociali. La programmazione dei servizi, la puntualità, se non spesso l’anticipo, nella consegna di articoli e foto, la correttezza della sua prosa e la ricchezza di opinioni, notizie e racconti che si ricavano ancora dal suo lavoro per il settimanale sono stati (soprattutto per chi scrive e che ha avuto l’onore di relazionarsi con lei, di “metterla in pagina”) palestra di consapevolezza su quanto radicato sia il bene comune nel cuore e nell’intelligenza di migliaia di padovani che come Anna, presidente dell’associazione Noi e il cancro - Volontà di vivere, non contano tempo e risorse impiegate, ma donano se stessi per prendersi cura dei più fragili, ma anche di ciò che appartiene a tutti e che va salvaguardato. Ci ha lasciato troppo presto Anna, a soli 41 anni per una «malattia inguaribile, ma non incurabile», come ha chiarito il marito Luca Lideo all’inizio del rito delle esequie di sabato 28 gennaio in una chiesa di Sant’Anna di Piove di Sacco gremita di gente che Anna aveva amato, conosciuto o anche solo sfiorato con il sorriso pulito che non dimenticava di dispensare, anche quando le leggevi in volto la fatica di andare avanti, oltre la malattia. «Anna è stata curata fino alla fine perché non esistono malattie incurabili. Affermarlo significherebbe negare la stessa essenza di ciò in cui Anna credeva: il volontariato. Anna non è stata solo curata, ma si è sempre presa cura degli altri». La sua rivoluzione educata e appassionata le ha permesso di vivere in pienezza ogni giorno che Dio, in cui credeva, le ha donato. Salutarla è stato un celebrare la sua vita piena, ringraziare per aver ricevuto il privilegio di condividere con una creatura speciale parte del nostro cammino in cui ha lasciato un segno profondo, indelebile. Anna, pur occupandosi per il Csv di comunicazione, è stata anche mente e motore di progetti sociali che oggi esistono e continuano a crescere, diffondendo anche tra i più giovani la cultura della gratuità e del bene comune. Per citarne solo uno che ci sta particolarmente a cuore: “10 mila ore di solidarietà” che Anna aveva ideato e realizzato con la pastorale dei giovani della Diocesi di Padova. Ogni anno, da sette anni, decine di ragazzi degli istituti superiori fanno esperienze di volontariato per scoprire la ricchezza e l’energia del dono gratuito che fa maturare intere comunità, rendendole più solide. Abbiamo potuto scoprire e vivere nuovi significati nel 2020, anno di Padova capitale di volontariato, grazie al suo inesauribile impegno accanto a tutta la sua “famiglia” del Csv di Padova e Rovigo. Con lei che di incertezza, fragilità e salute aveva maturato purtroppo già da tempo un’inesauribile esperienza e sensibilità. Il volontariato per Anna non è stato un abito da indossare, ma un stile per essere e re-stare (rimanere ancora).

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