Veneto futuro: è ancora tempo di project financing?
Politica veneta e grandi opere. Dopo che il governo Renzi ha “sfrondato” la lista della Legge obiettivo, indicando alcune precise priorità, quali obiettivi si pongono i candidati presidente e, in particolare, cosa pensano del meccanismo del project financing, l'utilizzo di capitali privati per le opere pubbliche, dopo gli scandali di questi anni?
Seconda anticipazione del forum con i direttori dei settimanali diocesani che trovate integralmente pubblicato sulla Difesa di domenica 17 maggio.
Al forum, svoltosi l'8 maggio a Zelarino, non ha partecipato Jacopo Berti del Movimento 5 Stelle, mentre Laura Di Lucia Coletti è arrivata a metà del dibattito.
Ecco le risposte sul project financing di Moretti, Tosi, Zaia e Morosin.
Moretti
«Il project finacing alla veneta non ha funzionato. Si tratta di uno strumento abusato, e gli scandali che ne sono derivati non ci consentono di proseguire sulla stessa strada. Anche se non credo sia lo strumento da demonizzare ma l’utilizzo che se n’è fatto».
Tosi
«Il project financing rimane uno degli unici strumenti oggi possibili per realizzare grandi infrastrutture, proprio per una questione di parametri e vincoli finanziari».
Zaia
«Riguardo al project financing penso anch’io che non siano le strade a essere pericolose, ma gli uomini che le utilizzano. Chi è abituato a rubare continuerà a farlo, a prescindere dallo strumento usato. D’altronde il project financing non è un’invenzione del Veneto, ma una legge nazionale, “copiata” da analoghe esperienze a livello internazionale».
Morosin
«Sul project financing sono contrario: le istituzioni pubbliche hanno ampiamente dimostrato di non essere in grado di controllare questo tipo di strumento».
Leggi l'intero forum su sanità, famiglia, temi etici, grandi opere, scuola paritaria, autonomia regionale, nuova giunta, immigrazione sulla Difesa in edicola e in parrocchia da sabato 16 maggio.
